Juventus, l’attacco dei cinque big: piace il nuovo Allegri che rischia
Massimiliano Allegri (agf) TORINO – Banale ma inevitabile: alla Juve c’è di nuovo da stare Allegri. Merito dell’ennesima ripartenza dei bianconeri, che trovano sempre un ottimo propulsore nelle sconfitte. Merito anche del nuovo abito spregiudicato disegnato dal tecnico toscano per la sua Signora. Un modulo, il 4-2-3-1 all’insegna del “tutti avanti”, che ha prima spaventato, poi incuriosito e quindi conquistato la maggior parte dei tifosi bianconeri. Cinque stelle a trazione anteriore in campo dal primo minuto: Pjanic davanti alla difesa, Cuadrado e Manduzkic ad “allargare” il gioco, Dybala e Higuain a buttarla dentro. Altro che “cagón”, cioè “fifone”, come il livornese fu ribattezzato da Tevez. “A volte mi vengono idee strampalate”, ha detto Allegri commentando il nuovo assetto iperoffensivo. Ma c’è tanto ragionamento e altrettanta ragione dietro alla scelta di puntare tutto sull’attacco (miglior reparto), limitando il centrocampo (peggior reparto).
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JUVE-MILAN DI COPPA ITALIA, RIECCO ALEX SANDRO E STURARO – Il 4-2-3-1 non è un dogma: probabile che nel quarto di Coppa Italia in programma mercoledì allo Stadium contro il Milan (arbitro Irrati) la squadra di Allegri torni al 4-3 e fantasia. Nell’undici si dovrebbero rivedere i vari Rugani, Barzagli, Alex Sandro, Sturaro, Rincon e forse Machisio e Pjaca, entrambi un po’ indietro di condizione come l’appena recuperato Dani Alves. Dopo tanti consigli e critiche, Allegri ha fatto (bene) di testa sua. La svolta tattica di una Juve che sta assumendo le sembianze di quel “camaleonte solido” ipotizzato nel 2008 da Ranieri potrebbe anche contenere un messaggio alla società, “colpevole” di non avergli (ancora?) procurato un altro rinforzo in mediana oltre a Rincon. “Abbiamo alzato la qualità generale ma perso in solidità – ha ammesso domenica Marotta -: non è facile rinunciare quasi contemporaneamente a Pirlo, Vidal e Pogba. Vogliamo riavvicinarci a un centrocampo del genere”.
DYBALA RINNOVA, AGNELLI INCONTRA REAL E BARÇA – In corso Galileo Ferraris, a otto giorni dalla chiusura del mercato invernale, ci sono altre priorità. Intanto domani sarà quasi sicuramente il D-Day, ovvero il giorno in cui Dybala firmerà l’attesissimo proungamento fino al 2021 con stipendio che, bonus compresi, da 3 milioni salirà negli anni fino a 7 bonus compresi, quota Higuain. Il rinnovo è una pura formalità, come ha confermato ieri l’ad bianconero: “Per Dybala non c’è nessun timore: vogliamo adeguare economicamente il suo contratto”. Sempre domani Andrea Agnelli incontrerà a Madrid per altri motivi i presidenti dei club più interessati alla stessa Joya, ovvero i numeri uno di Real e Barcellona, Florentino Perez e Josep Bartomeu. L’occasione è la presentazione della campagna “Senza rispetto non c’è gioco”, presso il Museo del Costume della capitale spagnola. Chissà che tra una chiacchiera e l’altra su come combattere la discriminazione e il razzismo nel calcio la discussione non possa scivolare anche sul futuro di Dybala.
LA CINA TENTA DANI ALVES, IL BOCA PUO’ LIBERARE BENTANCUR – Oltre al sondaggio del Lione per Evra si segnalano, secondo El Mundo Deportivo, i tentativi di tre club cinesi di aggiudicarsi l’altro esperto esterno bianconero Dani Alves. L’ex blaugrana è corteggiato dal Tianjin Quanjian di Cannavaro, l’Hebei CFFC di Pellegrini e soprattutto lo Shanghai SIPG di Villas-Boas, pronto a offrire 10 milioni ai bianconeri. Altri 5 milioni potrebbero arrivare dal Fenerbahce, interessato a quel brasiliano Hernanes, monitorato anche dal Genoa. L’eventuale uscita del Profeta è però legata a doppio filo alla possibilità di anticipare l’arrivo a Torino del centrocampista 19enne Bentancur, ieri espulso nel finale di Argentina-Uruguay 3-3 valevole per il Sub20 Sudamericano. Il Boca Juniors, per liberare il ragazzo già a gennaio, vuole un indennizzo di 2-3 milioni supplementari ai circa 9 già pattuiti.
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Fonte: Repubblica