Juventus, giorni decisivi per Dybala: pronto rinnovo fino al 2012
Paulo Dybala (agf) TORINO – Il presidente Andrea Agnelli, l’altro giorno, ha ammesso che “il ko di Firenze è motivo di disappunto”, ricordando ai tesserati della Juventus il core business dell’azienda bianconera: vincere. Anzi, tornare a vincere. “E’ importante ricominciare nel modo migliore – avverte Marko Pjaca, intervistato da Jtv – . Domenica saremo davanti al nostro pubblico che ci regala sempre una grande atmosfera. Dovremo concentrarci su quello che sappiamo fare, preparare bene il match e, ovviamente, superare la Lazio”.
Adesso la palla passa all’ad Beppe Marotta e al tecnico Massimiliano Allegri. Il primo tra giovedì e venerdì proverà a mettere nero su bianco il rinnovo di Dybala fino al 2021, con stipendio che passerà da 3 a 5 milioni, per poi salire nel corso degli anni intorno a quota 7,5 milioni, il tetto salariale. Tra oggi e domani è atteso in Italia il procuratore della Joya, Pierpaolo Triulzi. L’intesa non prevede l’inserimento di alcuna clausola rescissoria, un “pedaggio” che la Juve non vuole offrire alle big interessate all’argentino, su tutte il Real Madrid. Il rinnovo dà qualche garanzia in più di permanenza di Dybala in bianconero. E nel malaugurato caso di una inevitabile cessione, si veda il caso-Pogba, permetterà alla Juve di capitalizzare al massimo quel cartellino pagato ben 32 milioni più 8 di bonus due estati fa. L’atteso prolungamento dovrà restituire fiducia alla Joya, chiamato a dimenticare in fretta la brutta prestazione del Franchi e a ridiventare quello ammirato contro Bologna e Atalanta dopo l’altra prova-horror di Doha.
Il probabilissimo ritorno al 4-3-2-1 -Allegri si sarebbe accorto di aver ritirato troppo presto l’albero di Natale- giocherà in favore di Dybala, che tra l’altro ha proprio nella Lazio il suo bersaglio preferito (già 6 gol, contro i 5 rifilati a Udinese e Atalanta). Con lui, alle spalle di Higuain, ci sarà Pjanic, il cui rientro tra i titolari è atteso almeno quanto quello a destra di Lichtsteiner, pure lui assente a Firenze. Davanti a Buffon agiranno Barzagli (o Chiellini) e Bonucci, con Asamoah terzino sinistro viste le concomitanti assenze di Alex Sandro (squalificato come Sturaro) e di quell’Evra che continua a prendere tempo, con buona pace dell’emergenza che sta vivendo la Juve sugli esterni. Il francese ha chiesto altri 7-10 giorni per valutare il suo rientro in Premier League (Crystal Palace o WBA), ma la Juve entro lunedì vuole vederci chiaro. Ed eventualmente tornare a bussare alla porta dello Schalke, per anticipare a gennaio l’arrivo di Kolasinac. A centrocampo, infine, largo a Khedira, Marchisio e uno tra Rincon (favorito) e Hernanes: se dovesse giocare il brasiliano, il “Principino” tornerebbe al vecchio ruolo di mezzala. E nella ripresa, largo quasi sicuramente al recuperato Pjaca, perfetto nel 4-2-3-1: “E’ bello essere tornato, la gamba non mi fa più male, ora però devo ritrovare il ritmo partita. Sono orgoglioso delle parole spese da Allegri per me. Il campionato italiano è difficile, specie nella ricerca degli spazi, devi fare molto movimento”.
Oltre ai tre punti e al vero Dybala, la Juve deve e vuole ritrovare fame, concentrazione, equilibrio e soprattutto quella compattezza “reclamata” da Allegri nel suo ultimo tweet. La cronaca mette in guardia i bianconeri, perché la Lazio, stasera impegnata in Coppa Italia contro il Genoa, è una delle squadre più in forma del torneo (4 vittorie nelle ultime 5 giornate). Ma la storia dice che i biancocelesti non sbancano Torino in campionato dal lontano 15 dicembre 2002 (1-2 griffato dall’ex Nedved e da una doppietta di Fiore). E negli ultimi otto incroci con la Signora tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa hanno sempre perso.
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Fonte: Repubblica