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Roma, lo stop Juve alimenta i sogni: Defrel è il sogno per inseguirla

Roma, lo stop Juve alimenta i sogni: Defrel è il sogno per inseguirlaLuciano Spalletti (ansa) ROMA – La sconfitta della Juventus a Firenze mette una pressione enorme sulle spalle della Roma. Perché riaccende le speranze di sognare davvero, a un punto appena dalla Juve, anche la classifica è “drogata” dalla gara che Allegri deve recuperare col Crotone. Spalletti e i dirigenti però coltivavano speranze anche dopo il ko di Torino, figurarsi ora, che i bianconeri sono attesi da un match non proprio semplicissimo con la Lazio, inatteso alleato, chissà, nella corsa ai sogni. Ma la nuova ambizione figlia del successo di Udine nasconde il rovescio della medaglia: perché costringe i giallorossi anche a pensare seriamente, anche più di quanto non abbia fatto finora, al mercato in entrata. Per questo, da qualche ora, è nata un’idea suggestiva.

SOGNO DEFREL, TORNANO DI MODA JESE’ E DEULOFEU – Anticipare subito un investimento per l’estate. Che alla Roma manchi qualcosa in attacco è palese. Spalletti lo ribadisce appena può, a Udine non è andato per il sottile (“Un ragazzino non mi serve, mi serve gente pronta per vincere le partite perché se non vinco mi rompete il c…”). E allora l’obiettivo cambia. Il sogno è di nuovo Defrel, anche se il Sassuolo non vuole venderlo e il Liverpool è in vantaggio con un’offerta di 18 milioni per giugno: ma il ds Massara è tornato a lavorarci, pista difficile ma non impossibile. Da prima del weekend, a dire il vero, sono tornati nel mirino sia Jesé Rodriguez del Psg, sia Deulofeu dell’Everton. la novità è che la Roma potrebbe impegnarsi ad acquistarli in estate, pur di battere la concorrenza. Anche perché le alternative iniziano a scarseggiare. Prima ancora della bocciatura di Spalletti, Musonda l’aveva bloccato Conte: vuole valutarlo, lo ritiene utile al suo Chelsea. Feghouli è diventato più complicato resta un nome apprezzato e appetibile, ma a Trigoria, dove hanno capito che la rosa in vista dei prossimi appuntamenti si fa cortissima (a Udine Spalletti aveva a disposizione oltre ai due portieri e Totti, soltanto Mario Rui che non ha mai giocato, idem Seck, Vermaelen acciaccato, Gerson rimasto al palo dopo lo Stadium e i baby Frattesi e Tumminello), non possono attendere i capricci del West Ham. Ha fretta, la Roma: la Juve rallenta e nessuno vuole dover convivere col rimpianto di non aver sfruttato l’occasione inattesa. Arrivata anche grazie a un muro insuperabile.

DA 10 GARE LA DIFESA MENO BATTUTA – La difesa meno battuta d’Italia. I puristi obietteranno che, numeri alla mano, il titolo spetta ancora alla Juventus. Ma il cammino di questo campionato ha una data che ha cambiato definitivamente l’identità della Roma: 30 ottobre, a Empoli si gioca l’undicesima giornata e Spalletti fa debuttare la difesa a tre con Manolas, Fazio e Rüdiger. La difesa che prendeva acqua da 5 gare di fila chiuse senza subirne: lo 0-0 pareva una delusione ma da quel giorno qualcosa è cambiato. Da quel giorno si sono giocate la metà delle 20 giornate disputate. Dieci incontri in cui la Roma ha incassato appena 6 reti. Nessun altro in Italia ha fatto meglio. La Juve nelle stesse gare (anzi, con una in meno) ne ha presi 7. Dieci l’Inter, undici la Lazio, addirittura tredici il Napoli. E da un mese è praticamente invulnerabile: negli ultimi 6 incontri ha subito gol da Higuain, De Guzman e nessun altro. Dicono che per vincere lo scudetto non serva far più gol di tutti, ma non prenderne: la Roma ha già iniziato a adeguarsi.

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Fonte: Repubblica

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