“Fame, palle, intensità. Loro sì e noi no. Zero alibi. Poche chiacchiere. Solo così possiamo arrivare in fondo per raggiungere i nostri obiettivi”, ha scritto il difensore viterbese, spostando i riflettori da certi episodi arbitrali poco favorevoli per i bianconeri: il gol di Kalinic, ad esempio, sembra viziato dal gioco pericoloso (gamba tesa) di Bernardeschi su Alex Sandro. “Una brutta partita, gran parte del tempo regalato e senza la solita voglia e determinazione che noi mettiamo in campo! Una Fiorentina che ha dato tutto, quello che è mancato a noi, quello che sempre dobbiamo dare, a partire da me! Forza ragazzi”, è invece il j’accuse del Principino, interprete di un centrocampo che negli ultimi anni si è svuotato di troppa qualità.
FIORENTINA-JUVENTUS: I GOL / LE PAGELLE
MA PER CHIELLINI MANCA ANCHE… POGBA-LEBRON – Lo ha detto, senza tanti giri di parole, anche Chiellini nella zona mista del Franchi: “Abbiamo cambiato dei giocatori… Ora siamo una squadra come le altre, che vince e perde. L’anno scorso avevamo il LeBron James del calcio, Pogba naturalmente, impressionante anche quando non si vedeva. Ora siamo troppo macchinosi quando abbiamo la palla e in un ambiente diverso dallo Stadium facciamo fatica”. Troppi quattro ko in trasferta – due a Milano, uno a Genova, uno a Firenze -, uno in meno di tutto lo scorso campionato. A maggior ragione per una squadra che nel girone di ritorno dovrà fare visita a Roma e Napoli, le prime inseguitrici rivitalizzate dallo scivolone bianconero. Ma per gli standard juventini, e più in generale per chi vuole vincere uno scudetto, sono tanti anche 16 gol incassati in 19 partite, 4 in meno del saldo finale della scorsa stagione. Chiellini, in zona mista, non ci ha girato intorno: “Ci manca un’identità forte lontano da Torino. Abiamo perso le quattro trasferte sin qui più difficili, e questo deve farci riflettere”. Oltre ad aver perso sul piano tattico, tecnico e agonistico, la Signora comincia a denunciare un preoccupante mal di trasferta.
CAOS A SINISTRA: IL CASO-EVRA E LE SQUALIFICHE DI SANDRO E LICHT – Patrice Evra, l’indeciso, prende altro tempo. E complica le cose alla Juve, che domenica allo Stadium contro la Lazio sulla fascia sinistra disertata dal francese non potrà schierare lo squalificato Alex Sandro (oltre a Sturaro, anche lui ammonito sotto diffida al Franchi). E chissà che la furibonda scenata di Allegri nel finale di Fiorentina-Juve, con parole tutt’altro che tenere al quarto uomo, non possa costare anche al tecnico uno stop. Nessuna prova tivù: tutto dipende da cosa ha scritto l’arbitro Banti sul suo referto. Evra, a detta del suo agente, ha dunque bisogno di altro tempo per valutare se restare in bianconero fino alla naturale scadenza del contratto oppure trasferirsi al Crystal Palace, probabilmente rinunciando a una fetta di stipendio: un comportamento abbastanza sorprendente per un uomo-spogliatoio abituato a mettere il noi davanti all’io. “Patrice sta parlando con la società e non c’è alcun tipo di contrasto con Allegri o con la Juve alla base di questa riflessione – così Federico Pastorello a GR Parlamento -. E’ una questione morale, più che tecnica. Se rimane in Italia è per restare alla Juve, ma lui ha sempre avuto un amore incondizionato per la Premier League e l’idea di tornare in Inghilterra lo ispira. Deciderà nel giro di una settimana, dieci giorni”. Prosegue dunque l’empasse per l’ad Marotta, comunque pronto a tornare su Kolasinac dopo il primo no dello Schalke a 2 milioni più altri 2 di bonus per anticipare a gennaio l’arrivo dell’esterno in scadenza di contratto.
CAOS A SINISTRA: IL CASO-EVRA E LE SQUALIFICA DI SANDRO – Patrice Evra, l’indeciso, prende altro tempo. E complica le cose alla Juve, che domenica allo Stadium contro la Lazio sulla fascia sinistra disertata dal francese non potrà schierare lo squalificato Alex Sandro (oltre a Sturaro, anche lui ammonito sotto diffida al Franchi). E chissà che la furibonda scenata di Allegri nel finale di Fiorentina-Juve, con parole tutt’altro che tenere al quarto uomo, non possa costare anche al tecnico uno stop. Evra, a detta del suo agente, ha dunque bisogno di altro tempo per valutare se restare in bianconero fino alla naturale scadenza del contratto oppure trasferirsi al Crystal Palace, probabilmente rinunciando a una fetta di stipendio: un comportamento abbastanza sorprendente per un uomo-spogliatoio abituato a mettere il noi davanti all’io. “Patrice sta parlando con la società e non c’è alcun tipo di contrasto con Allegri o con la Juve alla base di questa riflessione – così Federico Pastorello a GR Parlamento -. E’ una questione morale, più che tecnica. Se rimane in Italia è per restare alla Juve, ma lui ha sempre avuto un amore incondizionato per la Premier League e l’idea di tornare in Inghilterra lo ispira. Deciderà nel giro di una settimana, dieci giorni”. Prosegue dunque l’empasse per l’ad Marotta, comunque pronto a tornare su Kolasinac dopo il primo no dello Schalke a 2 milioni più altri 2 di bonus per anticipare a gennaio l’arrivo dell’esterno in scadenza di contratto.
juventus
- Protagonisti:
- Leonardo Bonucci
- massimiliano allegri
Fonte: Repubblica