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OBIETTIVO NAPOLI – Tre vittorie su tre: anno nuovo vincente per gli azzurri

I primi giorni del 2017 hanno portato bene al Napoli di Sarri. Due vittorie in campionato ed una in Coppa Italia hanno permesso agli azzurri di proseguire il buon percorso di fine anno, che li aveva riportati in piena zona Champions dopo un girone di andata costellato di alti e bassi.
L’ultima partita contro il Pescara ha tuttavia riproposto qualche difficoltà della formazione di Sarri, condizionata da qualche assenza importante e dalla condizione non proprio esaltante di alcune individualità. Con un deciso cambio di passo nella ripresa, però, il Napoli ha saputo porre rimedio ad un negativo approccio alla gara. Nel primo tempo, infatti, il Pescara di Oddo sembrava aver adottato i più adeguati accorgimenti per creare problemi agli azzurri, proponendo un calcio molto aggressivo ed ostruendo bene gli spazi centralmente. A favorire il compito della squadra abruzzese, d’altra parte, contribuivano alcuni problemi strutturali dell’undici partenopeo. In particolare, il Napoli ha fatto fatica nello sviluppo pulito nella manovra. Parte dei motivi di tale difficoltà vanno individuati nella scarsa attitudine di Tonelli a dare avvio alle azioni con la qualità pretesa dagli schemi di Sarri, e nel periodo di forma non eccellente di Jorginho, che in questa stagione non è ancora riuscito a proporre la qualità di calcio mostrata durante lo scorso campionato, e Hysaj, al pari dell’italo-brasiliano meno efficiente del previsto in questa prima metà di torneo.
Date le difficoltà nella fase iniziale della costruzione della manovra, risulta automatico che anche qualità offensiva del gioco ne abbia risentito, risultando più lenta, farraginosa e prevedibile, così da rendere più agevole il compito difensivo agli avversari.
Così come avvenuto nelle gare contro Sampdoria e Spezia, il Napoli ha però saputo rivoluzionare l’andamento del match nella ripresa. A favorire il compito degli azzurri, contro i blucerchiati vi era stata la tanto contestata espulsione di Silvestre; contro il Pescara a dare la svolta positiva c’è stata la rete di Tonelli, da azione d’angolo. Episodi entrambi propizi, che hanno aiutato il Napoli a rimettere sui giusti binari partite diventate insidiose ben oltre le aspettative. Alle cronache, insieme ai sei punti guadagnati (e alla vittoria in Coppa), rimarranno certamente i provvidenziali gol di Tonelli, le reti di addio di Gabbiadini, il centro di Hamsik a caccia di record, l’esultanza con tanto di cuoricino sulla telecamera di Mertens. Ma al di là di questo, è bene che Sarri si concentri soprattutto sulle difficoltà incontrate e sugli approcci sbagliati agli incontri. È chiaro che le assenze di elementi fondamentali come Koulibaly, pilastro della difesa e prezioso nel giro palla, e Ghoulam, indispensabile nel gioco offensivo della catena di sinistra, alla fine incidano non poco nell’economia del gioco. Tuttavia una grande squadra, e con alternative comunque di valore, deve saper imporre la sua superiorità, facendo fronte anche ad indisponibilità importanti (come successo per l’infortunio di Milik). In questo il Napoli sta riuscendo solo in parte. Va sicuramente accolta come un merito l’abilità di vincere partite anche quando la proposta di gioco non riesce ad essere ottimale. Questa è una caratteristica delle grandi squadre, come dimostra la Juve. Considerando, però, l’importanza dei prossimi impegni ed il valore degli avversari, Sarri dovrà pretendere molto di più dai suoi, lavorando soprattutto sui singoli da riportare al top della forma e sul rafforzamento di quell’identità tattica che ha fatto la differenza nei momenti migliori del Napoli di questi ultimi due anni. Siamo comunque certi che l’allenatore azzurro stia già lavorando in tal senso, avvantaggiato dalla tranquillità dei buoni risultati comunque ottenuti.

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