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Lazio, Immobile non si dà tregua: “Mi sono riposato gli anni passati”

Lazio, Immobile non si dà tregua: "Mi sono riposato gli anni passati"Ciro Immobile (agf) ROMA – In estate l’addio alla Lazio di Miro Klose ha lasciato un vuoto che sembrava inizialmente incolmabile. Il tedesco era stato per anni non solo il cannoniere biancoceleste, ma anche l’uomo immagine nel mondo della società di Lotito. Ecco perché ricoprire quel vuoto poteva apparire come qualcosa di molto complicato, ma in fondo è stato sufficiente sostituire una M con una C, per ottenere un risultato molto simile. Già, perché Ciro Immobile, soprannominato dai tifosi anche Ciroslav, proprio per l’assonanza del suo nome con quello del tedesco, nella sua prima parte di stagione con la maglia della Lazio non ha fatto rimpiangere il marcatore più prolifico di tutti i tempi della Germania e della storia dei Mondiali. Nel girone d’andata è già arrivato in doppia cifra ed è anche grazie ai suoi gol se la squadra di Simone Inzaghi ha chiuso a 37 punti la prima metà di campionato: “Me lo auguravo di partire così, perché ci ho lavorato molto. E quando metti tutto te stesso e ottieni risultati è motivo di soddisfazione. Arrivare in doppia cifra è buono, ma avrei potuto farne molti di più visto che ho passato tante partite senza segnare. Sono molto autocritico”.

IMMOBILE: “QUANDO SIAMO PARTITI AVEVAMO TUTTI CONTRO” – Effettivamente quelle sette partite senza segnare sono state una nota stonata nella stagione di Immobile, che però sotto questo punto di vista si sente cresciuto: “Diciamo che l’attaccante vive per il gol. Ma non l’ho sentito così tanto il fatto delle sette partite senza segnare. Più che altro sentivo che eravamo 0-0 in casa e non riuscivamo a vincere nonostante le tante occasioni. Ecco perché quell’esultanza: era più la rabbia per aver sbloccato la partita che aver sbloccato me stesso. È stata una sorta di liberazione”. E adesso alla Lazio il compito di continuare su questa linea, per tentare di restare in corsa fino all’ultima giornata per l’Europa che conta: “Sarebbe bello e importante consolidare quello che abbiamo fatto. 37 punti sono tantissimi, fatti da una squadra che aveva tutti contro a inizio anno. Nessuno ci credeva. Io sono arrivato che c’erano un po’ di casini, il mercato aperto e tutto il resto. Tare ha messo a posto la squadra, il mister ha fatto un buon lavoro, così come il presidente. Per fortuna abbiamo riportato tanta gente allo stadio. Quindi vogliamo continuare così, da squadra giovane abbiamo ancora tante cose da imparare e possiamo migliorare. È bello partire con i pronostici contro e stupire tutti”.

“IO STANCO? NO, MI SONO RIPOSATO ABBASTANZA GLI ANNI PASSATI” – Anche lo stesso Immobile può ancora migliorare tanto: “Sicuramente ultimamente sono migliorato nella gestione del pallone e leggendo le statistiche potevo avere più freddezza sotto porta. A volte corro inutilmente e questo non mi fa essere lucido quando arrivo davanti al portiere. Ci sono sempre tante cose da migliorare. Poi il mister ha fatto l’attaccante, ha qualche annetto più di me e cerco di apprendere anche da lui”. Anche per questa affinità di ruolo il rapporto con Inzaghi è ottimo: “È uno stimolo, perché comunque avendo giocato sempre a grandi livelli il mister mi sa dire il movimento giusto da fare rispetto a un altro. Sicuramente noi attaccanti siamo avvantaggiati. A livello umano mi ha sempre fatto sentire apprezzato, ho sentito responsabilità verso di lui. Lui mi ha scelto, mi ha dato fiducia. Io cerco di dare il massimo di conseguenza”. Poi, sulla ricerca di un vice-Immobile per consentirgli ogni tanto di rifiatare, il centravanti di Torre Annunziata ha le idee chiare: “Mi sono già riposato abbastanza gli altri anni che ho giocato poco, quest’anno volevo giocare. Non ho sofferto le tante partite consecutive, giochiamo una volta a settimana, per me va bene”.

“LA CHAMPIONS È DIFFICILE, MA CI PROVEREMO FINO ALLA FINE” – E va benissimo anche a Inzaghi, che su di lui punta per continuare a stupire e portare i tifosi allo stadio: “A inizio anno era anche normale che ci fosse del malumore, la squadra veniva da un’annata negativa. Adesso però è uscito il vero tifoso, abbiamo visto prima di Palermo quanto affetto ci abbiano mostrato. Io ci ho parlato personalmente in quell’occasione e so quanto ci tengano alla Lazio. Quando vedono che le cose non funzionano sono i primi a starci male. Questo di conseguenza porta negatività e malumore all’interno della squadra. Quest’anno non ricordo partite in casa con fischi, ci sono stati sempre vicini, anche dopo la sconfitta nel derby. Sono venuti in tantissimi all’aeroporto, 30mila con la Fiorentina in casa. Sono soddisfazioni, solo lavorando e giocando bene facciamo divertire la nostra gente”. E l’obiettivo, adesso, è non porsi limiti: “Non me la sento di dire che andremo sicuramente in Champions. Posso dire che lotteremo per arrivarci a tutti i costi. Arrivare più in alto possibile. Certamente proveremo a migliorare, non a peggiorare. Davanti a noi ci sono squadre attrezzate per giocare la Champions League, per cui è complicato competere. Diciamo che l’obiettivo minimo è andare in Europa, poi se sarà qualcosa di più importante ce lo andremo a conquistare sul campo”. Infine un pensiero sul suo futuro: “Non posso dire quello che succederà tra sei anni. Ne ho ancora 4 e mezzo da passare con la Lazio, dove sto bene, sono in una società importante che punta a traguardi importanti. Non vedo perché dovrei andare via”.

ss lazio

serie A
Protagonisti:
ciro immobile

Fonte: Repubblica

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