Milan, tra Hong Kong e Isole Vergini: il mistero della caparra cinese
Silvio Berlusconi (ansa) MILANO – E’ una delle domande centrali dell’interminabile trattativa per la cessione del Milan: chi ha effettivamente versato i 200 milioni intestati come caparra da Sino Europe con i due pagamenti di inizio agosto e metà dicembre? Un interrogativo che nasce constatando la differenza tra la fatica a far arrivare in Italia i soldi necessari al “closing” definitivo (asticella fissata a 520 milioni di euro) e la facilità con la quale al contrario sono stati recapitati a Fininvest ben 200 milioni di caparra che andrebbero perduti in caso di insuccesso della trattativa. La spiegazione ufficiale è che un conto è mobilitare fondi dalla Cina per l’acquisto di un club calcistico, altro farlo con soldi utilizzati solo come caparra in transito da sedi finanziarie fuori dalla Cina, come Hong Kong.
SOLDI DALLE ANTILLE – Oggi un documento, pubblicato da Calcio e Finanza, aiuta a capire che i soldi sono arrivati dal Mar delle Antille, non dall’Asia (anche se, come vedremo dopo, secondo i compratori, dietro ci sarebbe comunque una realtà cinese). Secondo questo documento, i 100 milioni necessari a onorare il patto con Fininvest per la seconda tranche di “caparra” a metà dicembre sono stati prestati al gruppo cinese che fa capo a Sino Europe da una società delle Isole Vergini Britanniche, con sede a Tortola, uno dei massimi paradisi fiscali del pianeta: Willy Shine International Holdings il nome di questo veicolo che per la precisione ha prestato 102 milioni di euro (la transazione è avvenuta in dollari di Hong Kong) alla holding Rossoneri Champion costituita da Rossoneri Sport Investment, veicolo che dovrebbe diventare la holding di controllo del Milan a operazione conclusa. In cambio la società di Tortola ha ricevuto come garanzia il pegno della società Rossoneri Champion che, a fronte di un prestito ricevuto di 102 milioni di euro, ha un capitale sociale di 12.000 euro.
IL MISTERO CHEN HUASHAN – Impossibile sapere chi ci sia dietro la Willy Shine International dal momento che le Isole Vergini Britanniche proteggono in modo ferreo i reali proprietari delle società che hanno sede nel loro territorio. Nell’atto compare come rappresentante il nome di Ren Yubing. Ad aggiungere mistero a questo quadro contribuisce il fatto che, a rappresentare la catena dei compratori del Milan in questo affare (perfezionato presso l’ufficio di Hong Kong dello studio legale internazionale Bird & Bird), è stato Chen Huashan, figura che fin da agosto è stata segnalata come quella di referente centrale della galassia Sino Europe, ma non è mai uscita allo scoperto neanche tra le righe del comunicato ufficiale del preliminare di agosto. Di lui si sa ancora meno rispetto al quasi nulla che si sa di Han Li e Yonghong Li. Eppure è lui che viene indicato come amministratore unico di Rossoneri Sport Investment che ha costituito la Rossoneri Champion.
SPUNTA LA MAIL DI CHINA HUARONG – Fonti vicine al dossier ribadiscono che i soldi finora versati sono riconducibili a Sino Europe, Yonghong Li e altre società coinvolte. In particolare viene fatto notare un indirizzo mail presente nel documento, in calce alla clausola che prevede i recapiti ai quali far pervenire le comunicazioni relative all’atto: la mail, per quanto riguarda le notifiche da far pervenire a chi ha prestato il denaro, ha un indirizzo riconducibile alla società finanziaria cinese China Huarong, uno dei nomi circolati in questi mesi nella cordata. Secondo questa ricostruzione quindi, dietro la Willy Shine, ci sarebbero in qualche modo China Huarong. In ogni caso – tra Cina, Hong Kong, Europa e Antille – la cessione del Milan resta un intricato garbuglio planetario. milan ac
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Fonte: Repubblica