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Juventus, Higuain: ”Il gol una gioia immensa. Champions? Sento che possiamo farcela”

Juventus, Higuain: ''Il gol una gioia immensa. Champions? Sento che possiamo farcela''Gonzalo Higuain (ap) TORINO – “La mia famiglia è sempre stata molto calcistica, mio padre e mio fratello hanno sempre giocato al calcio e la prima cosa che ho preso in mano da bambino è stato un pallone. Il mio sogno era di fare quello ho fatto e spero di migliorare ancora molto”. Archiviata la delusione per la mancata conquista della Supercoppa, Gonzalo Higuain, in un’intervista concessa a David Trezeguet per il programma ‘Una vita da bomber’, si confessa. “La gioia che sento quando faccio gol è immensa. Mi chiedono se, dopo una rete, urlo così tanto per scaricare la rabbia ma in realtà, se osservate i miei gol, urlo sempre allo stesso modo. Per me la cosa più bella del calcio è segnare o fare belle giocate, per altri invece è salvare un gol o fare una grande parata. Fin da piccolino volevo sempre fare gol. Sentire uno stadio pieno che urla il tuo nome è magnifico”, aggiunge l’attaccante della Juve, affascinato fin dalla ragazzo da quella serie A che oggi lo vede grande protagonista. “Da ragazzo guardavo tanto il calcio italiano, dove giocavano grandi attaccanti come Trezeguet, Batistuta, Crespo e Montella. E poi, c’era il migliore di tutti i tempi, che per me è Ronaldo”.

Higuain ha ammesso che ammira molto Luis Suarez, considerandolo un centravanti completo. “E’ in un momento altissimo ed è migliorato molto rispetto a Liverpool. Anche Lewandowski è forte, così come Aguero. Ma a me piace di più un giocatore che mi fa divertire, rispetto a uno che fa gol”.

Su Dybala, suo compagno di squadra alla Juve, e Messi, aggiunge: “Si somigliano molto. Messi è migliore e lo dimostra giorno dopo giorno. Paulo è ancora giovane: ha 23 anni e dipenderà tutto da lui. Ha tutte le caratteristiche per diventare un top-player, ma dovrà avere grande forza mentale. Quando arrivi velocemente ad alti livelli non è facile restarci per molti anni. Ci saranno molti alti e bassi, dovrà sempre mantenere un equilibrio, non ascoltare le critiche e gli elogi. Arrivare nell’élite prima possibile è un vantaggio, perché s’impara a crescere velocemente e poi giochi subito con giocatori di grande livello”.

Sull’esperienza nel Real Madrid dice: “Sono arrivato lì a 18 anni e sono cresciuto molto. Avevo grandi compagni: Raul, Van Nistelrooy, Roberto Carlos, che mi hanno aiutato molto. Raul era già una leggenda e mi ha colpito moltissimo, perché mi ha aiutato e mi ha dato la possibilità di essere il suo erede”.

Poi il Pipita parla della Juve e del sogno Champions: “Ai traguardi personali, che fanno piacere ma non sono fondamentali, preferisco vincere qualcosa di importante a livello di squadra, come la Champions. La sensazione che abbiamo è che possiamo farcela. Ma io sono venuto qui anche per vincere il sesto scudetto consecutivo perché la gente si ricorda sempre dell’ultimo trionfo. Chi ti ha fatto vincere i primi cinque resterà importante ma sarà più importante chi ti fa vincere il sesto”. Pur guidando la classifica il gioco della Juve non incontra i favori della critica: “Nel calcio manca la pazienza. Si vuole tutto subito, se si prendono tre giocatori di grande qualità tutti si aspettano che si vinca sempre 8-0. Siamo arrivati io Pjanic e Benatia ma siamo giocatori che ci stiamo adattando a un ambiente e a compagni nuovi, non siamo robot. Poi sicuramente possiamo migliorare ma stiamo vincendo: dobbiamo migliorare ma di poco”.

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Fonte: Repubblica

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