“SCONFITTA DI TORINO? ORA NON BUTTIAMO VIA TUTTO” – L’amarezza per l’ennesima sconfitta allo Stadium è ancora forte. Dopo la festa di Natale alla presenza di tutta la dirigenza – eccezion fatta per il presidente Pallotta impegnatissimo negli Stati Uniti – Spalletti affronta, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Chievo, l’analisi del risultato maturato a Torino e i relativi sviluppi futuri per la stagione: “Il gruppo ha reagito bene, nell’analisi di domenica all’interno dello spogliatoio è venuto fuori un discorso molto bello e l’entusiasmo nel cercare di trasformare il dispiacere, nella voglia assoluta di vincere davanti ai nostri tifosi. Non bisogna buttar via tutto in cinque minuti a causa di questa sconfitta – continua Spalletti – che naturalmente provoca fastidio, ma che permette anche considerazioni in favore di questi ragazzi. Deve rimanere ferma l’autostima per ciò che è stato fatto e quello che possono ancora fare”. Sulle parole di Szczesny, che al termine del match aveva rimproverato i compagni di aver approcciato alla gara da “ragazzini”, più che da uomini, aggiunge: “Siamo stati ragazzini a Cagliari o a Bergamo. Non bisognava perdere punti prima, e non dobbiamo farlo col Chievo. Contro la Juventus ci può stare di perdere, lo abbiamo fatto in modo degno mettendo in mostra una reazione importante”.
RINNOVO? “A FINE ANNO FAREMO L’INVENTARIO” – Certo è che la distanza di sette punti rischia di proiettare la squadra in un vortice di pensieri assai poco fiduciosi, se rapportati alla seconda parte di stagione e alla forza dei diretti avversari: otto sono le volte in cui la Roma è arrivata seconda dall’ultimo scudetto vinto nel 2001. Per Luciano Spalletti tali numeri portano ad un giudizio positivo sull’operato del club: “Siamo stati bravi a piazzarci tante volte secondi. Dobbiamo provare a fare qualcosa in più, tenendo l’asticella il più in alto possibile: i giocatori devono cercare di migliorarsi sempre. E’ difficile quando hai un avversario così forte e perfetto, che riesce a sfruttare ogni occasione, ma il lavoro della Roma è molto dignitoso”. Se questo basterà per garantirgli il rinnovo contrattuale, si vedrà a fine anno: “Valuteremo tutto, i risultati, la classifica, la crescita o il peggioramento del rendimento dei calciatori, la relazione tra squadra e allenatore, verificando la presenza di obiettivi comuni. Nel calcio si usa così: io ci sto all’imposizione di dover vincere – prosegue Spalletti – perché ho a disposizione una buona squadra. Si farà l’inventario per capire se la squadra è in grado di ottenere i giusti risultati rispetto alla forza con cui è composta. In confronto alle medie delle più grandi squadre europee, se si valutano le ultime 36 partite in cui abbiamo collezionato 81 punti, siamo in linea con Bayern, City, Arsenal, PSG, Atletico Madrid. E’ segno che la squadra sta lavorando bene, che ci sono i presupposti per andare avanti: sono orgoglioso – aggiunge – dei comportamenti dei miei calciatori, che lavorano in maniera corretta. Qual è la cosa scandalosa nel dire che a fine anno si farà l’inventario di ogni situazione, che si guarderà a ciò che si è portato a casa e i presupposti futuri di crescita? Visto che non ho vinto nulla potrei dire “facciamo cinque anni di contratto”: mi sembrerebbe scorretto perché sono abituato a dover rispondere dei risultati. Se non vinco è giusto far spazio ad un altro, qual è il problema? In qualsiasi lavoro ci deve essere un obiettivo”.
GERSON? “1/15 DI RESPONSABILITÀ PER TORINO” – Infastidito dall’eccessivo pressing dei cronisti in materia di rinnovo contrattuale – ed evitando di entrare in tema mercato (“Non faremo cose strane. Valuteremo se c’è qualcuno che vuole andare via e sfrutteremo un’occasione per il centrocampo”) – Spalletti richiama tutti a quella che è l’unica ricerca del suo organico: “Vi ricordo, qualora vi sfuggisse, che contro il Chievo per noi è fondamentale”. Con la defezione di Manolas in difesa – a cui si aggiunge anche l’indisponibilità di Mario Rui (“Non è pronto per giocare”) – si aprono chance per vedere Vermaelen di nuovo titolare dal primo minuto. Analoga situazione per quanto riguarda Gerson: con De Rossi non al meglio della condizione e Paredes ancora in difficoltà nella corsa base lineare in allenamento, il brasiliano potrebbe essere chiamato alla riconferma dopo la prestazione – piuttosto criticata da parte dell’ambiente – di Torino. “E’ stato preso di mira in questi giorni – la difesa del tecnico – ma ha 1/15 di responsabilità per il risultato. La mia scelta è dipesa dal ruolo che ho e dal fatto che avevo dei calciatori mezzi e mezzi che non avrebbero potuto assolutamente finire la partita. Peres rischiava anche solo per un quarto d’ora, Salah non avrebbe avuto continuità nel minutaggio e serviva fisicità per tenere palla. Per me è un centrocampista offensivo, che può giocare da trequartista di fascia come ha fatto contro nella gara contro la Juve in cui è riuscito ad evitare i cross da parte del suo diretto avversario. Mi sarei aspettato questa guerra se avesse perso il duello con Alex Sandro – aggiunge l’allenatore toscano – se non fosse stato ammonito e non avessimo preso il gol lo avrei tenuto in campo perché ha fatto tutto quello che gli ho chiesto. Non citate per distruggerlo, è un ragazzo: lasciatelo stare, la colpa datela a me”.
In attacco confermato Dzeko (in dubbio durante la settimana a causa dell’influenza). Sugli esterni, infine, ballottaggio tra Perotti ed El Shaarawy: “Entrambi si trovano meglio a sinistra. Stephan si è allenato con il freno a mano tirato a causa di un problema all’adduttore: è un ragazzo eccezionale, con qualità assoluta che va a volte sostenuto caratterialmente. Deve migliorare dal punto di vista della lotta. A me comincia a stimolare l’idea dei cross da destra, effettuati con il piede destro, per una prima punta così forte fisicamente come quella che abbiamo”. Un’indicazione su quello che potrebbe essere un nuovo spartito tattico offensivo, per dar sostanza e soluzioni diverse di pericolosità alla squadra in vista del girone di ritorno. Quando la Roma sarà chiamata all’exploit per poter scalare la distanza dal vertice.
as roma
- Protagonisti:
- luciano spalletti
Fonte: Repubblica