OBIETTIVO NAPOLI – Vittoria spettacolare, tra gran gioco e disattenzioni
Un 5-3 è sempre difficile da valutare. Certo, a rubare le copertine saranno sicuramente i tre punti guadagnati con un gran gioco sul campo e strabilianti iniziative individuali. Un allenatore attento come Sarri, però, di sicuro non avrà gradito le disattenzioni difensive che hanno portato il Torino a realizzare ben tre reti, in quella che è stata la gara in cui il Napoli ha probabilmente prodotto il miglior gioco offensivo della stagione.
Una valutazione complessiva del valore della prestazione dei partenopei, d’altra parte, non sarebbe possibile senza considerare le caratteristiche degli avversari e di quello che hanno concesso. Già dalla vigilia era noto che il Torino di Mihajlovic fosse una squadra dal grande potenziale offensivo, ma molto debole in difesa. Ragion per cui era pronosticabile una buona prova offensiva dell’undici di Sarri, che sa esaltarsi contro squadre che, presuntuosamente, lasciano spazi e opportunità alle manovre d’attacco napoletane. La stessa cosa l’abbiamo raccontata in occasione delle gare contro Inter e Cagliari: se l’avversario non imposta la gara in base alle caratteristiche offensive degli azzurri, questi ultimi riescono quasi sempre a far proprie le partite. Viceversa, in gare come quelle contro Genoa ed Atalanta, contro allenatori scaltri nell’impostare una fase difensiva fondata sull’intensità e sull’annullamento degli spazi in profondità (spesso tramite l’assetto difensivo a tre, che il Napoli soffre particolarmente), il gioco partenopeo fatica ad imporsi e le partite restano bloccate, a meno che non arrivino iniziative individuali a togliere le castagne dal fuoco.
In occasione della partita odierna contro il Torino si sono verificate almeno tre condizioni favorevoli al gioco del Napoli: l’atteggiamento tattico dei granata, la giornata di grazia di Mertens e compagni, e la buona condizione fisica che sta caratterizzando questo finale di anno solare. Fin qui, onore al merito ed applausi a scena aperta.
Il problema è che poi arrivano quei tre gol del Toro che, in una giornata di grazia, non dovrebbero mai arrivare. Ed ecco riemergere quella cattiva abitudine che il Napoli si porta dietro dalla scorsa stagione: l’incapacità di gestire risultati oramai acquisiti. La squadra di Sarri sembra condannata, anche nelle sue giornate migliori, a dover premere sull’acceleratore fino alla fine, altrimenti rischia clamorosi tonfi nei finali. Ora, accade che in una giornata come quella di oggi, la tenuta atletica, i limiti difensivi avversari, e lo stato di grazia di qualche individualità ti permetta di segnare cinque reti e rendere vane le tre reti subite. Ma cosa sarebbe accaduto se gli azzurri non avessero avuto la benzina per continuare a segnare nella ripresa? A quale esito avremmo assistito, con una tenuta difensiva così blanda, contro un avversario di maggior valore? Sono aspetti, questi, che faranno sicuramente riflettere Sarri il quale, nella secondo tempo, ha anche cercato di apportare tutte le modifiche necessarie ad irrobustire il centrocampo per dare maggior supporto alla difesa. Ma questo non è bastato. Sembra allora evidente che il lavoro che il tecnico azzurro dovrà cercare di operare deve riguardare soprattutto la mentalità dei suoi. Cali di concentrazione individuali non potranno essere ammissibili in futuro, soprattutto in gare dove un singolo gol subito anche in una situazione di ampio vantaggio potrebbe fare la differenza in negativo.