Juventus, Khedira: “Vent’anni di digiuno sono troppi, riprendiamoci la Champions”
Sami Khedira (agf) TORINO – “E’ ora di vincere quella Champions League che alla Juve, se ricordo bene, qui manca dal 1996”. La memoria non tradisce Sami Khedira, che alla vigilia di Juventus-Dinamo Zagabria esterna a Uefa.com la sua grande voglia di portare i bianconeri sulla vetta più alta d’Europa: “E’ proprio per questo che ho firmato con la Juve. Non sarà facile, tocca lavorare duramente per riuscirci. Ma credo fortemente che la nostra squadra possa competere per il titolo”. Ovvio, la concorrenza non manca: “In Champions ci sono almeno otto squadre fortissime che possono realisticamente ambire alla coppa – prosegue il centrocampista tedesco -. Sappiamo che servirà anche un pizzico di fortuna”. Quella che è mancata l’anno scorso a Nyon, in occasione del sorteggio degli ottavi di finale: “Ci siamo trovati davanti l’avversario più duro, il Bayern, e siamo comunque andati molto vicini ai quarti. Dobbiamo continuare a crederci e a lavorare più delle altre squadre”.
KHEDIRA: “JUVE, LA SCELTA MIGLIORE PER ME” – Khedira torna quindi sui suoi primi giorni in bianconero: “A 28 anni avevo due scelte: rinnovare e finire la carriera al Real Madrid o cercare una nupva sfida. Volevo qualcosa di diverso, un ambiente nuovo. Quando ho ricevuto la chiamata della Juve ho subito avvertito che avrei cambiato club. E parlando con Allegri ho capito che avrei avuto maggiori responsabilità e compiti da leader. Quella bianconera era la scelta migliore da fare. Ora credo di essere più versatile e mi vengono bene cose che prima non mi riuscivano”. In chiusura, il 29enne tedesco di origini tunisine esalta lo Stadium e il dodicesimo uomo bianconero: “Quando chiudi gli occhi e assapori l’atmosfera, pensi di essere in un impianto da 100 mila spettatori o più, considerando l’entusiasmo dei tifosi. Loro spingono davvero molto, fino alla fine, come è successo l’anno scorso contro il Napoli, quando il risultato era inchiodato sullo 0-0. Il rumore, l’euforia e l’atmosfera del nostro stadio sono qualcosa di speciale anche in campo europeo”.
ALLARME A DESTRA, CON LA DINAMO SARÁ 3-5-2 – Il giorno del 41esimo compleanno del presidente Andrea Agnelli è anche la vigilia della sfida contro la Dinamo Zagabria, la cenerentona della Champions League (0 punti, 0 gol fatti, 13 subiti). Per blindare il primo posto del Gruppo H, ammesso che questo significhi davvero un sorteggio più comodo per gli ottavi di finale, ai bianconeri servirà una vittoria (ma se il Siviglia non sbancherà Lione basterà un pareggio). La mancanza di un terzino destro – Dani Alves è ko, Lichtsteiner è fuori lista Uefa e Barzagli ha svolto la primissima parte della rifinitura in gruppo prima di tornare a svolgere il proprio programma differenziato – consiglia il ripristino del 3-5-2 con Cuadrado ed Evra in corsia, Hernanes in regia, Lemina e Pjanic (o Khedira) interni e in attacco Mandzukic-Higuain, con di scorta un Dybala finalmente abile e arruolabile a 46 giorni dal ko al Meazza rossonero. Allegri farà ampio turnover, tenendo a riposo alcuni big in vista del derby di domenica: uno tra Khedira e Pjanic, Marchisio, Alex Sandro, forse Buffon e Dybala, che al massimo disputerà uno spezzone. La Juve ha imparato la lezione e vuole fermamente evitare il quarto scivolone in Serie A dopo un’uscita internazionale.
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Fonte: Repubblica