TORINO – Rieccola. La Juve ha cancellato il ko di Genova strapazzando con identico punteggio (3-1) l’Atalanta per la 13ª volta consecutiva e timbrando il 24° successo di fila in campionato nel fortino-Stadium. Numeri da far paura alle rivali della specialista in riscatti immediati, che ora persegue un filone simile a quelli inanellati dopo gli altrettanto clamorosi scivoloni con il Sassuolo (15 vittorie consecutive dopo l’1-0 del 2015-16), lo stesso Genoa (19 risultati utili dopo l’1-0 del 2014-15), la Fiorentina (12 vittorie consecutive dopo il 4-2 del 2013-14) e la Roma (10 vittorie su 11 giornate dopo l’1-0 del 2012-13). Sull’uscio del trittico Dinamo Zagabria-Torino-Roma, la parola d’ordine è infatti continuità: “Le risposte le abbiamo date sul campo: ora nessun calo di concentrazione!”, ordina Massimiliano Allegri nel suo rituale tweet del post partita, usando una classica espressione di un calcio sempre più omologato, dove ormai è tutto un dare “segnali”, “messaggi” o appunto “risposte”. ECCO IL VERO PJANIC: “VITTORIA E BEL GIOCO” – Sabato si è vista una Juve tra le più belle della stagione, ad appena sei giorni dalla più brutta degli ultimi due anni e mezzo di gestione Allegri. Riportare tutti i giocatori ai loro posti rispetto alla scombiccherata formazione di Marassi (tranne Higuain, chiamato spesso e chissà quanto volentieri a “uscire” sulla trequarti di un 4-3-2-1) ha dato i frutti sperati. I bianconeri hanno così ritrovato vittoria e autostima. E dalla prossima uscita, mercoledì in Champions, ritroveranno anche quel genietto di Dybala, con buona pace del miglior Mandzukic della stagione (3 gol e un assist nelle ultime quattro giornate), che dovrà digerirsi qualche panchina.
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Intanto sono stati (ri)scoperti due giocatori protagonisti della migliore recita stagionale dopo un avvio piuttosto timido: Pjanic e Rugani. Il primo, alleggerito dagli incarichi di copertura grazie alla presenza in mediana di Sturaro, ha potuto avanzare il raggio d’azione sulla trequarti, nella terra di nessuno, e liberare l’inventiva. Risultato? Pjanic ha fatto da raccordo tra i reparti, risucchiando spesso un difensore atalantino dalla sue parti e trasformando due corner in calibrati assist per i gol di Mandzukic e Rugani. “Una partita importantissima vinta attraverso il bel gioco, avanti cosi”, è il pensiero affidato dal bosniaco a Instagram. Oltre ai numeri (già 5 gol e 6 assist, più di metà del fatturato nelle ultime cinque partite di campionato), ora comincia a decollare anche il gioco dell’ex giallorosso, nuovo perno della manovra bianconera.
RUGANI FORMATO BBC: RINGHIA E SEGNA – Ma c’è del nuovo che avanza anche in difesa, la più prolifica della Serie A (già 8 gol all’attivo). Rugani sta finalmente scalando le gerarchie, se è vero che fino a ieri Allegri gli aveva (quasi) sempre preferito Benatia o altri colleghi a mezzo servizio però più illustri. L’azzurro, prossimo a rinnovare il suo contratto fino al 2021, ha passato un esame importante in un momento di grande bisogno, con la BBC sbriciolata dagli infortuni. Ieri Rugani ha infatti messo il bavaglio a un cliente scomodo come il “Papu” Gomez ed è stato il recordman di passaggi riusciti (50).
Insomma, si è dimostrato elemento da Juve dopo una prima stagione piuttosto interlocutoria. L’addestramento è stato lungo e complesso, come accade a chi lascia oppure trova una squadra di Sarri, vero cultore della fase difensiva. Rugani ha dovuto imparare anche la cattiveria: a Vinovo il fatto che avesse rimediato il primo cartellino giallo in Serie A dopo 53 partite non era visto molto bene. Ben diversa la sua media-gol in campionato, uno ogni 179 minuti per il difensore che prima di ieri aveva segnato al suo esordio stagionale contro il Cagliari. “Era importante ripartire subito – ha scritto l’ex Empoli su Instagram -, sono felice per il gol ma soprattutto per il risultato”. Rugani andò in rete al debutto proprio come quell’Higuain fermo a un gol ogni 141 minuti e a secco ormai da quattro giornate: alla Juve il Pipita sta mettendo da parte l’io per il noi. Ma il digiuno comincia a farsi sentire, non soltanto nel calo delle rotondità dei suoi fianch juventus
- Protagonisti:
- massimiliano allegri
Fonte: Repubblica