Higuain si confessa al Corriere della Sera
L’ex attaccante del Napoli, Gonzalo Higuain ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano il “Corriere della Sera“. Queste le sue dichiarazioni:
Innanzitutto sono addolorato per quanto accaduto ai giocatori della Chapecoense: il mio pensiero va innanzitutto alle famiglie colpite ed ai superstiti. Ho avuto la meningite quando avevo 10 mesi, per fortuna ne sono uscito bene. Ho sempre sognato di andare al Real Madrid, grazie alla forza d’animo ci sono riuscito. Adesso voglio vincere con la Juventus, che ha avuto grande fiducia in me. Li voglio ricambiare con gol e vittorie. Quando lascerò il calcio mi piacerebbe essere ricordato per quello che ho fatto. Nessuno è perfetto, si può sempre migliorare. Lo deve fare anche il migliore al mondo: bisogna avere l’umiltà di accettare le critiche ed ascoltare, per crescere ancora.
È stata davvero un’estate dura, mi hanno massacrato: hanno detto che stavo male e tante altre cose. Quando sono entrato e ho giocato con la Juventus la prima partita ho segnato e per tutti ero in grande forma. Io certe cose non le capisco. Le critiche sul mio peso? Non mi interessano, ma se qualcuno ha dubbi può chiedere al mio preparatore, che è soddisfatto del mio lavoro.
Sono stato educato a non esultare sul gol segnato al Napoli; avevo già deciso così prima del fischio d’inizio. Ciò non significa che non volevo vincere. A Napoli mi hanno dato tantissimo e mi hanno fatto crescere: è stato un segno di ringraziamento verso tifosi, squadra ed allenatore. Al termine della partita ho esultato con i tifosi della Juve, perché se lo meritano per il sostegno che mi stanno dando.
Dipende solo da noi vincere o perdere. Siamo primi con 4 punti di vantaggio: se lo perdiamo è perché abbiamo fatto male, semplice. In Champions dobbiamo migliorare nel modo di giocare, abbiamo calciatori fortissimi ed ancora affamati di successi. Ho preso una botta al ginocchio, ma sto bene: mi sento al 100%, sono migliorato e so che i miei compagni ed il tecnico sono contenti del mio operato. Non ho mai avuto una scorta in vita mia e mai l’avrò. Idem dicasi per le minacce: non le ho mai ricevute. Le bugie hanno sempre le gambe corte, troppe falsità sul mio conto ma alla fine la verità non si smentisce mai.
Ho un grande rapporto con mia mamma: quando stavo male da piccolo mi portò lei in ospedale. È merito suo se ora mi trovo qui. Mia madre mi difende dalle critiche. Mi dice anche che avendo segnato 36 gol l’anno scorso ho abituato tutti male e se non segno per 4 partite è un macello. Ma le critiche fanno bene, ti spingono a dare ancora di più”.