Lippi: “Atalanta come il Leicester? È difficile ma può succedere”
Marcello Lippi (ansa) ROMA – Gli ottimi risultati dell’Atalanta, ormai a ridosso della zona Champions, stanno facendo crescere sempre più le aspettative attorno agli orobici, tanto da far sognare un’impresa come quella del Leicester campione d’Inghilterra. Non se la sente di escluderlo neanche Marcello Lippi, che ha occupato la panchina nerazzurra nell’ormai lontana stagione 1992-93: “È difficile ma può succedere, perché no? – dice l’attuale ct della Cina – Nessuno se lo aspettava in Inghilterra. Con l’alternanza di comportamenti scadenti delle grandi, chissà, sta succedendo anche in Germania con il Lipsia davanti al Bayern Monaco”.
I GOL DI BOLOGNA-ATALANTA / LE PAGELLE
“A ZINGONIA C’È UN CLIMA FAMILIARE” – “Sto vivendo questa annata dell’Atalanta con entusiasmo e soddisfazione – ammette il tecnico dell’Italia campione del mondo nel 2006 – Percassi è stato il mio presidente, poi ho grande stima per Gasperini. So come lavorano e la bellezza di arrivare in allenamento a Zingonia dove c’è un clima familiare”.
“LA JUVE FATICA PER MODO DI DIRE” – Da una sua ex squadra ad un’altra, Marcello Lippi parla anche della Juventus ai microfoni di Radio Anch’io Sport: “Non sono in grado di dire perché sta faticando, ma per modo di dire – ricorda l’ex allenatore bianconero – si è già qualificata agli ottavi di Champions League ed è prima in campionato con quattro punti di vantaggio. Ha cambiato tanto e non è detto che, comprando grandi giocatori, questi si inseriscano immediatamente nell’impianto di gioco”.
“SARRI È QUELLO CHE HA PIÙ DA RECRIMINARE” – “Ho la sensazione che i tecnici delle tre grandi italiane, Allegri, Spalletti e Sarri, debbano ancora lavorare tanto per oliare bene i meccanismi tattici e psicologici – osserva Lippi – Chi ha più da recriminare è Sarri, che si è visto privato in pochi mesi del più grande centravanti del mondo, Higuain e del suo sostituto (Milik, ndr), che si è rotto subito il ginocchio. Allegri ha dovuto invece gestire gli infortuni di Marchisio e Khedira, quest’anno poi è andato via un centrocampista come Pogba, ed il centrocampo di due anni fa era composto da lui Vidal e Pirlo, davvero tanta roba”.
“SERVE TEMPO PER AMBIENTARSI” – Faticano ad inserirsi nella Juve soprattutto Pjanic e Higuain: “L’inserimento di grandi campioni, emersi in un contesto particolarmente adatto alle loro caratteristiche, non è automatico – osserva Lippi – bisogna ambientarsi ed inserirsi. Per i giocatori della Juve, che sono da sempre abituati a lottare per il massimo nelle competizioni, sarebbe stato un dramma uscire dalla Champions e avere il mercoledì libero”.
“NEL MILAN SI VEDE LA MANO DI MONTELLA” – Lippi ha parole di elogio anche per il Milan e per Gianluca Lapadula, che finalmente sta trovando spazio e gol: “Più che il nuovo titolare del Milan, lo vedo in alternanza a Bacca – è l’idea dell’ex ct azzurro – La Juventus ha fatto altre scelte, importanti. Il Milan mi piaceva anche l’anno scorso per la voglia di fare una squadra con tanti italiani. Ci sono giovani interessantissimi, con la mano creativa di Montella e nella parte alta della classifica”.
atalanta
- Protagonisti:
- marcello lippi
Fonte: Repubblica