Testa al Bari, prossimo avversario di campionato. Quella è la priorità, senza alcun dubbio. Ma per Fabio Pecchia c’è anche spazio per il dibattito ‘Valori gialloblù. Quando lo sport diventa espressione e identificazione della comunità’ andato in scena nella cornice del Teatro Nuovo di Verona. Tra gli ospiti, anche l’allenatore del Chievo Rolando Maran. Proprio sul tema dei valori ha preso parola l’allenatore del Verona Pecchia: «Durante la mia carriera di allenatori ne ho avuti tanti, ciascuno col suo modo di condurre il gruppo, il proprio modo di essere, la propria cultura. Quindi non ho un unico ‘prototipo’ cui ispirarmi, non mi è mai sembrato giusto fingere di essere qualcun altro, io ho il mio modo di essere. Mi sono mostrato ai miei giocatori così come sono, fin dal primo giorno. Coi miei pregi, i miei difetti, le mie emozioni, senza paura di scoprirmi, basando tutto sulla fiducia. E anche oggi sono più fiducioso che mai nei miei ragazzi, con l’idea di dare un obiettivo chiaro. Noi giochiamo sempre per vincere, poi le prestazioni e il risultato bisogna saperli accettare. Sono andato via di casa a dodici anni per giocare nell’Avellino. A guardare oggi le mie figlie mi viene da pensare che magari è stata una follia. Ho addirittura fatto la terza media ad Avellino, ero troppo giovane, ma al tempo stesso era troppo grande la voglia di giocare. Di quel gruppo non tutti hanno avuto la mia fortuna di arrivare in Serie A, non tutti hanno avuto le giuste soddisfazioni dopo tanti sacrifici, ma si scendeva in campo per stare insieme, facendo le cose semplici, con tanta voglia di vincere. Ma è saper accettare la sconfitta il vero fair play».
Fonte: SkySport