Lazio, Patric: ”Con Inzaghi sono un altro calciatore”
Patric (agf) ROMA – L’anno scorso, Patricio Gabárron Gil, per tutti semplicemente Patric, era considerato solo come una comparsa, uno di quelli su cui non si può contare. Un pensiero comune che aveva contribuito a generare lui stesso, perché nelle sue poche apparizioni in cui era stato chiamato in causa aveva mostrato evidenti limiti tattici, inadeguati per un torneo come la Serie A. Ma nonostante le critiche l’ex capitano del Barcellona B non ha mai smesso di lavorare, con l’unico obiettivo di guadagnarsi un posto da titolare nella Lazio e dimostrare che sì, anche lui in Italia poteva starci tranquillamente.
UN ALTRO PATRIC – Simone Inzaghi ha notato questo atteggiamento, lo ha premiato già dal suo arrivo alla Lazio nelle ultime partite della scorsa stagione, confermandosi anche nel campionato in corso, impiegandolo 7 volte per un totale di 412 minuti già accumulati: nel suo primo anno in Italia complessivamente ne ha messi insieme 580. Un bel cambiamento, insomma: “Sono migliorato tanto – spiega Patric in conferenza stampa – da quando sono arrivato in un calcio diverso. Uno non si rende conto fino a che non arriva in Italia, tatticamente è differente. Sono migliorato, non ho giocato tanto con Pioli ma lo devo ringraziare lo stesso, ho lavorato molto in palestra e sono cresciuto. Poi con Inzaghi sono migliorato tanto, ora sono un altro calciatore”. E anche la Lazio adesso sa di potersi fidare di lui, su tutti Inzaghi: “È stato importante per noi, stiamo facendo bene. Lo seguiamo, è anche merito suo se stiamo ottenendo questi risultati”. Completamente un’altra situazione rispetto a quella di un anno fa: “Ora la squadra è più unita, chi non gioca vuole sempre dare qualcosa di più. Sono contento, sto lavorando molto, sono felice della fiducia della mister. Posso fare sempre meglio”.
MOMENTO POSITIVO – La Lazio in effetti vola, reduce da 18 punti collezionati in 8 risultati utili consecutivi: “È un momento bellissimo, siamo uniti. Stiamo facendo bene. Dobbiamo continuare così. La Champions? Penso che sia bello sognare, ma dobbiamo pensare di partita in partita. Dobbiamo guardare solo al Palermo, partite del genere sembrano già vinte ma è sbagliato pensarla così. Concentriamoci per il match di domenica, poi sposteremo l’attenzione sul derby”. Una partita che ovviamente vorrebbe giocare: “Tutti lo vorremmo. Però voglio soprattutto che la squadra vinca. Spero di giocarlo, ma se la squadra vince sono contento lo stesso. È la cosa più importante”. Di certo la concorrenza con Basta gli ha permesso di crescere: “Tra noi c’è un bel rapporto, naturalmente vogliamo giocare entrambi, c’è concorrenza. Noi sappiamo che le scelte sono per il bene della squadra. Gli faccio i complimenti quando gioca bene e viceversa. È normale che ognuno voglia giocare”.
UN “CANTERANO” A ROMA – In conferenza stampa Patric parla poi dei suoi tempi al Barcellona: “Ho dei ricordi bellissimi, è stata la mia casa per 8 anni. Ho tanti amici e ricordi belli. Ho fatto tutte le categorie, è stato bello crescere lì”. Dove ha potuto lavorare a stretto contatto anche con Pep Guardiola: “Mi sono allenato con lui tante volte, chiamava spesso anche i ragazzi della Primavera. Sono giovane, devo migliorare. Il calcio è uno sport in cui non si finisce mai di imparare, quando si chiude la carriera ancora ci sono delle cose da capire. Il mio modello? Ho sempre ammirato Dani Alves, per me è il top. Anche Lichtsteiner e Basta sono bravissimi”. Ha tanto entusiasmo, quello che vorrebbe trasmettere anche al suo connazionale Luis Alberto: “Quando parlo con lui gli dico che si deve abituare e capire cosa gli manca in questo momento. Deve arrivare alla forma giusta, fare quello che ci chiedono qua. Ha un piede magnifico, è un giocatore che mi piace. Ma deve capire che siamo in un altro Paese. Secondo me può fare tanto nella Lazio”. Il suo esempio dimostra che può riuscirci davvero.
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Fonte: Repubblica