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Berlusconi e il Milan cinese: “Chiederò Galliani”

Silvio Berlusconi a quello che potrebbe essere il suo ultimo derby da Presidente del Milan (Getty)

Parola al Presidente. Di questo Milan sicuramente. E chissà, forse, anche di quello cinese. “Onorario”, nel caso. Silvio Berlusconi parla a notte fonda dopo il derby pareggiato dai rossoneri contro l’Inter di Pioli, e parla di tutto. Dalla sfida ai nerazzurri allo striscione della Sud, passando per Montella, Donnarumma ed il closing per la cessione della società alla cordata cinese: “Questo derby ha chiuso con un risultato giusto con l’equilibrio delle due squadre, peccato naturalmente per noi essere stati raggiunti negli ultimissimi minuti. Avevamo sperato di poter portare via i tre punti e – prosegue Berlusconi – di essere soli al secondo posto dietro la Juventus. Invece siamo in coabitazione con la Roma, ma devo dire che non abbiamo giocato una brutta partita. Avevamo molti giocatori infortunati, abbiamo giocato con tante riserve anche se nel Milan non ci sono riserve. Ma comunque non era la squadra migliore che potevamo mettere in campo se avessimo avuto sani tutti i nostri giocatori”.

Questione di tattica – “A Montella dopo la partita ho fatto i complimenti per il secondo posto in classifica, ma abbiamo alcune differenze nel modo di vedere lo schema tattico. Sono convinto – racconta Silvio Berlusconi – che lo schema del Milan, quello che ci ha portato a vincere per 30 anni e di essere fino a due anni il club più titolato al mondo, debba prevedere le due punte ed una mezzala dietro le punte. Insisto con Montella che lo schema sia questo e debba essere questo, non dobbiamo avere due ali di ruolo ma, essendo entrambi bravi a calciare, devono stare più centrali”, prosegue il presidente rossonero.

Milan cinese – Berlusconi però non parla solo di campo, inevitabilmente. La data fissata per il closing si avvicina ed il numero 1 del Milan parla anche delle questioni societarie: “Il closing è fissato per il 13 dicembre, crediamo che non ci siano ostacoli ad ottenere le autorizzazioni dallo Stato cinese e che il closing avverrà nella data prevista. I cinesi insistono in maniera molto determinata – svela Berlusconi – affinché io rimanga presidente anche del nuovo Milan. Io ho detto che presidente con una società di altri non mi sembrava un’opzione da prendere in considerazione e allora mi hanno proposto una presidenza onoraria. Nel caso, senza nominare un loro presidente. Penso che questa potrebbe essere una soluzione, ma dovrei avere qualche possibilità di intervento ad esempio nel dire sì o no ad acquisti e cessioni, ma anche nel discutere dello schema di gioco in campo. Se questa cosa mi verrà attribuita, proverò ad accettare la presidenza honoris causa”.

Talenti rossoneri – “Donnarumma è un frutto del nostro vivaio fatto di allenatori veramente capaci. Ha messo su un mare di muscoli in più nell’ultimo anno, questo gli ha permesso di debuttare e di arrivare anche in Nazionale. Dietro di lui però – aggiunge Berlusconi – c’è un altro portiere con un anno di meno ed i preparatori dei portieri mi dicono sia altrettanto bravo. E questo significa che bisogna credere nel vivaio. Se non fossi riuscito, o se non riuscirò, a concludere con questi soci cinesi, avevo in mente il progetto di una squadra tutta italiana, fatta di giovani possibilmente del nostro vivaio e sono sicuro che i nostri tifosi lo avrebbero accettato ed avrebbero fatto il tifo per questi ragazzi che scendono in campo con una fame di gioco e di successo che può rendere le squadre di giovani capaci di superare le squadre di campioni. E mi sembra che in questa direzione stia andando l’Atalanta”, prosegue il presidente del Milan.

Galliani nel nuovo Milan? – Ancora questioni societarie, ancora il futuro. E Berlusconi si sofferma a commentare il destino dell’ad rossonero dopo l’eventuale cessione: “Spero proprio che rimanga, è una delle condizioni che metterò per accettare la presidenza onoraria. Cercherò – svela Berlusconi – di far accettare questa condizione. Dalle banche abbiamo rassicurazioni abbastanza precise che si chiuderà, se non si concluderà vedremo che fare. Fiducioso? Ho le rassicurazioni delle banche”, chiude il Presidente rossonero.

Il cuore e i milioni – Infine, Berlusconi commenta l’affetto espresso dai tifosi rossoneri nei suoi confronti durante il derby e torna sulla scelta di vendere il Milan: “Lo striscione della Sud è stata un’emozione ed una commozione certamente naturale che mi ha colpito veramente, hanno lavorato quasi tre mesi per preparare la coreografia. Mi ha toccato il cuore. Ho accettato la decisione di vendere il Milan con grande dolore, perché ormai il calcio è come il monopoli. I soldi non contano più niente, sono arrivati i milioni del gas, del petrolio. Siamo arrivati a giocatori che costano 94 milioni anche se hanno un’età avanzata e questo la dice lunga sulla distanza tra il calcio e la vita di tutti i giorni”.

Fonte: SkySport

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