Juventus-Pescara 3-0: tutto facile per i bianconeri
TORINO – La Juventus vince in scioltezza 3-0 contro il Pescara e sale a quota 33 in classifica rispondendo così al Napoli e mettendo pressione a Roma e Milan che giocheranno domani. I bianconeri la sbloccano nel primo tempo grazie a Khedira. Nella ripresa tutto facile per i padroni di casa che allungano con Mandzukic ed Hernanes. Il Pescara fa il solito gioco propositivo che serve però a poco quando in attacco non si concretizza nulla. E così Oddo resta terz’ultimo con soli 7 punti. Nel finale di match arriva l’esordio in A di una ragazzo nato nel nuovo millennio: Moise Kean.
POSSESSO-PALLA JUVENTUS – Allegri lascia a riposo Buffon e tra i pali schiera Neto. 3-5-2 in campo con Higuain e Mandzukic in attacco, Lichtsteiner e Alex Sandro sugli esterni. In mezzo al campo Khedira, Hernanes e Asamoah con Pjanic in panchina. Oddo risponde con un 4-4-1-1 che diventa spesso 3-5-2 con Caprari e Pettinari davanti. Crescenzi e Memushaj sulle fasce con Brugman e Cristante a centrocampo. La gara la fa la Juventus con un lungo possesso-palla alla ricerca di varchi da aprire. Ma il Pescara difende ordinato e non rinuncia a contrattaccare soprattutto con Pettinari che si muove bene lungo tutto il fronte offensivo. I padroni di casa hanno la prima occasione al 17′ quando Alex Sandro crossa perfettamente dalla sinistra e Higuain di testa manca di poco il bersaglio grosso. Poco dopo ci prova anche Hernanes da lontano col sinistro: sul fondo di nulla. Al 23′ break abruzzese con Caprari lanciato in area, ma Rugani rimonta e lo costringe all’errore.
LA SBLOCCA KHEDIRA – La Juventus perde Lichtsteiner per un problema fisico, al suo posto entra Cuadrado. Al minuto 36 col primo tiro nello specchio della porta la Juventus passa in vantaggio: sponda di Mandzukic in mezzo all’area ed esterno destro di Khedira sul palo opposto. Pettinari prova a rispondere presentandosi sul fondo dell’area bianconera ma il suo assist per Cristante è vanificato da un fallo in attacco del compagno sul bravo Asamoah. Qualche brivido per Neto al 41′ quando si fa sfuggire dalle mani un facile tiro di Memushaj, ma poi rimedia afferrando il pallone.
MANDZUKIC ED HERNANES LA CHIUDONO – Nel secondo tempo ci si aspetta la reazione degli ospiti e invece la Juventus domina l’incontro con un possesso-palla che il Pescara non riesce mai a spezzare. Al 7′ errore clamoroso di Cristante che regala palla al Pipita che conclude col destro e prende il palo. Ancora Higuain vicino al gol al 17′ ma Bizzarri respinge la sua conclusione dopo un ottimo assist di Khedira. Allora un minuto dopo il tedesco decide di assistere di testa Mandzukic che è in posizione regolare e sigla il 2-0 da due passi. Al 24′ siamo 3-0: Hernanes controlla palla ai 25 metri circa e fa secco Bizzarri con un preciso destro.
LE PAGELLE
L’ESORDIO DI KEAN – Il match non ha più storia, troppa la differenza in campo tra le due compagini. Al minuto 38 del secondo tempo si fa la storia della Serie A. Per la prima volta infatti entra in campo un ragazzo nato nel nuovo millennio, Kean, classe 2000, che rimpiazza Mandzukic. Minuti finali di pura accademia con un unico brivido quando Zuparic tocca verso la rete, ma Evra salva sulla linea mantenendo così involata la porta di Neto.
Juventus-Pescara 3-0 (1-0)
Juventus (3-5-2): Neto, Rugani, Bonucci, Evra, Lichtsteiner (25′ pt Cuadrado), Khedira (26′ st Sturaro), Hernanes, Asamoah, Alex Sandro, Mandzukic (39′ st Kean), Higuain. (1 Buffon, 32 Audero, 3 Chiellini, 5 Pjanic, 8 Marchisio, 18 Lemina). All.: Allegri.
Pescara (3-4-1-2): Bizzarri, Campagnaro (1′ st Vitturini), Zuparic, Biraghi, Zampano, Cristante (31′ Bruno), Brugman, Crescenzi, Memushaj, Caprari, Pettinari (20′ st Pepe). (1 Fiorillo, 9 Manaj, 20 Aquilani, 30 Muric, 10 Ahmed Benali). All.: Oddo.
Arbitro: Fabbri di Ravenna
Reti: nel pt 36′ Khedira; nel st, 18′ Mandzukic, 24′ Hernanes
Ammoniti: Crescenzi e Bruno per gioco scorretto
Angoli: 4-1 per la Juventus
Recupero: 1′ e 2′
Spettatori: 40.347 (abbonati 22.938, ospiti 1.223). Incasso 1.668.026 (Quota abbonati 1.075.286).
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Fonte: Repubblica