I top club, nell’ultima sessione di mercato, ci avevano posato gli occhi, ma Kalidou Koulibaly è rimasto al Napoli e ha rinnovato il suo contratto. E il suo unico obiettivo è quello di fare bene in azzurro. E’ quanto dichiarato dallo stesso centrale azzurro, intervenuto ai microfoni di France Football:
Kalidou come spighi la tua crescita improvvisa? “Per me è stato davvero un sogno, pochi avrebbero creduto che potessi raggiungere questo livello. Credo sia la ricompensa per il lavoro svolto, ho dovuto combattere tanto e voglio progredire ancora giorno dopo giorno. Sono un perfezionista. Ho avuto una carriera insolita rispetto a quelli che ha attraversato tutta la trafila delle giovanili. Questo è ciò che mi ha reso più forte”.
Com’è stato il tuo inserimento a Napoli? “La mia fortuna è stata che quando sono arrivato, c’erano i Mondiali. Le stelle non erano lì, ad eccezione di Callejon e Hamsik. Così ho potuto conoscere facilmente gli altri giocatori. Poteva essere per me complicato confrontarmi subito con le stelle, ho avuto la possibilità di vincere pian piano la timidezza in campo e fuori. E poi ho avuto la possibilità di imparare l’italiano a scuola, così ho appreso alcuni principi fondamentali che mi hanno subito migliorato. Perché nello spogliatoio tutti gli stranieri parlano italiano. Su Napoli, che dire. Io amo questa città! É bella. C’è il sole, il mare. I napoletani sono davvero accoglienti. Mi sento molto, molto bene qui.
Ma Napoli è anche una città dove la pressione dei tifosi è enorme, a volte pesante… “Qui, si respira calcio. Il presidente De Laurentiis è la prova. Ama profondamente il suo club. Questo è un presidente atipico, ma dà tutto per farci progredire, è un uomo buono. Come lui, qui, tutti sono pazzi Napoli! In città firmiamo solo autografi e scattiamo foto (ride,ndr). Ovunque andiamo. Inoltre, penso che la mia famiglia conosce la città meglio di me, perché ci sono alcuni punti che non posso andare: ci sono così tante persone che si rivolgono a noi che diventa difficile camminare! Questo non mi preoccupa. Mi piace giocare sotto pressione, il calcio è fatto di questo giusto? È la sua essenza. Sono una persona che ama l’adrenalina, quindi non mi disturba! Sotto pressione ho giocato le miei migliori partite”.
Nel 2014 l’arrivo al Napoli. Che ruolo ha avuto Benitez nella tua crescita?“Penso che ogni allenatore, se Yvon Pouliquen, Dominique Bijotat o Mario Been (Genk) , abbia avuto un ruolo nella mia carriera. Benitez mi ha vuluto fortemente, sarei dovuto arrivare in inverno ma era saltato. In estate mi ha rivoluto ed è tornato alla carica
Quando sono arrivati i complimenti di Maradona hai pensato ad uno scherzo? “Quando uno come Maradona parla di te in quel modo, è davvero, davvero incredibile e ti rende orgoglioso. Ha anche chiesto la mia maglia, sono rimasto scioccato! Mi ha anche mandato una foto per ringraziarlo, ero in Paradiso. Questo dimostra che tutto è possibile nella vita! Ora non vedo l’ora di incontrarlo!
Maradona dice che sei indirettamente vittima di razzismo, che se tu fossi bianco, già giocheresti nel Barcellona o al Real. Qual è la sua opinione? “Penso che ci sia il razzismo in tutto il mondo. Anche se non ne parliamo esiste. Queste dichiarazioni, io invece li prendono positivamente. Se un giorno dovessi giocare per uno di questi club, sarà attraverso il mio lavoro, attraverso i miei sforzi e nient’altro. Oggi, la questione non si pone perché non voglio. Sono a Napoli e voglio vincere titoli qui”
fonte-tuttonapoli