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Juventus, tegola per Allegri: stop di due mesi per Barzagli

Juventus, tegola per Allegri: stop di due mesi per BarzagliL’infortunio di Barzagli (lapresse) TORINO – Nel giorno in cui la Juventus recupera un affaticato Marchisio dalla Nazionale, arriva una brutta tegola per Massimiliano Allegri: Andrea Barzagli dovrà restare fermo per circa 2 mesi a causa della lussazione della spalla sinistra. Questo l’esito degli esami strumentali e della consulenza ortopedica del dottor Ravera. Il difensore della Juventus dovrà portare un tutore immobilizzante per un mese, svolgendo nei trenta giorni successivi il lavoro di riabilitazione: “Che sfortuna perdere un leader come Andrea” ha dichiarato il collega di reparto Bonucci. La coperta in difesa appare quanto mai corta. Bonucci è stato miracolosamente recuperato ad appena 48 ore da una elongazione muscolare che in genere prevede 15 giorni di stop: “Non sono Superman, a Verona non ero al cento per cento ma non potevo tirarmi indietro”. Chiellini tornerà soltanto dopo la sosta. Rugani è scomparso dai radar: ultima apparizione il 24 settembre, ieri Allegri gli ha preferito Bonucci a mezzo servizio.  IL CAMALEONTE DI ALLEGRI – Più che una zebra, un “camaleonte solido”. La buffa definizione, appioppata nel 2008 alla sua Juve da un Claudio Ranieri che in realtà proponeva spesso e volentieri un 4-4-2 molto scolastico, sembra su misura per la Juve di Massimiliano Allegri. Una creatura che, dopo anni di integralismo contiano e di fedeltà a un solo dogma per stagione (dal 4-2-4 al 4-3-3 fino al 3-5-2), ha imparato a cambiare muta da una partita all’altra o nel corso della stessa. Nelle ultime tre uscite, Allegri ha fatto grande sfoggio di moduli – tre diversi in otto giorni -, passando dal 3-5-2 antiNapoli al 4-3-1-2 antiLione per chiudere con il 4-3-3 che ieri ha sbancato (1-2) Chievo. Il tutto nei giorni in cui il presidente De Laurentiis e la piazza napoletana imputano a Maurizio Sarri un gioco troppo monocorde, succube di un 4-3-3 così granitico da ricordare l’altrettanto intoccabile 4-2-3-1 di Benitez.

MARCHISIO LASCIA L’ITALIA, EVRA RITROVA LA FRANCIA – Il “camaleonte solido” è ora chiamato a decidere come presentarsi dopo la sosta. Perché, nonostante le dichiarazioni piuttosto trapattoniane rilasciate da Bonucci alla Domenica Sportiva (“Sinceramente da qui alla fine vorrei vincerle tutte 1-0: l’importante è conquistare i tre punti, il bel gioco arriverà”), la Juve vuole trovare una soluzione tattica definitiva o quasi, la livrea più adatta per sfruttare al meglio il suo enorme potenziale. Lo spartito dipenderà ovviamente dagli orchestrali a disposizione. L’ultimo a marcare visita è Marchisio, rientrato in mattinata dal ritiro della Nazionale alla base bianconera. Il centrocampista, rende noto la Figc, è alle prese con “un sovraccarico articolare all’arto inferiore sinistro”, proprio nei dintorni del ginocchio operato ad aprile. La pattuglia bianconera nelle varie Nazionali è sempre di 13 elementi, perché la Francia di Deschamps ha convocato Evra al posto dell’infortunato Kurzawa.

3-5-2 VERSO IL CAPOLINEA? – Allo stato attuale dell’arte, è probabile un cambio tattico quasi epocale, vista la storia scritta dalla BBC, della linea difensiva a quattro, considerata anche l’abbondanza di terzini (tutti disponibili: Dani Alves, Lichtsteiner, Evra e Alex Sandro). Allegri non ama dare i numeri: “Il calcio non è una scienza esatta”. Il football, del resto, non è il calcio balilla con i giocatori bloccati su tre linee, infilzati dalle stecche: “A volte basta avanzare uno di dieci metri”. Costruite delle solide fondamenta, il tecnico dovrà trovare i giusti equilibri tra centrocampo e attacco, altri due settori in crisi di uomini: “Al di là del fatto che davanti ci manchino due elementi (Dybala e Pjaca; ndr), il reparto dove siamo più corti è quello centrale – analizza Bonucci -: Asamoah è fuori, Sturaro è stato fermo tanto, Lemina non è sempre al cento per cento, Marchisio è appena rientrato da un infortunio grave…”. Un consiglio per gli acquisti di Marotta, che monitora soprattuto Witsel, Matuidi e Verratti.ALLEGRI STUDIA IL “4-3 E FANTASIA” – Per adesso il mercato si fa in infermeria. La sosta dovrà servire ad Allegri a recuperare diverse pedine importanti, su tutte Dybala, e intanto a disegnare il suo amato e atteso “4-3 e fantasia”, come lo aveva battezzato ai tempi del Milan. Un modulo sicuramente più europeo del 3-5-2, con almeno due varianti: Pjanic (o addirittura Dybala) tra le linee del 4-3-1-2, protetto da un centrocampo più dinamico (con uno tra Lemina e Asamoah, ad esempio), oppure Cuadrado nel tridente d’attacco di un 4-3-3 che in fase difensiva si trasforma in 4-4-2. Per un eventuale passaggio al 4-2-3-1 farebbe molto comodo un esterno d’attacco come Pjaca, il cui rientro al momento è avvolto da un certo mistero. Nell’attesa Allegri potrebbe avanzare tra le linee Alex Sandro, che ha già dimostrato di saper mettere le ali al gioco della Juve.

juventus

serie A
Protagonisti:
andrea barzagli

Fonte: Repubblica

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