FEDELISSIMI DI MONTELLA – Torna così la fisionomia del Milan dell’Aeroplanino che fin dall’estate ha scommesso sullo spagnolo, apparso però un po’ affaticato dopo la partita con la Juventus. Scelte quasi obbligate sugli esterni difensivi: oggi a Milanello hanno lavorato a parte Calabria, Antonelli e Vangioni. Difficilmente i tre terzini recupereranno in tempo per la sfida con il Pescara. A disposizione così restano Abate e De Sciglio. Cambio obbligato al centro della difesa dove Gustavo Gomez è il candidato principale alla sostituzione di Paletta, fermato per un turno dal giudice sportivo dopo l’espulsione rimediata col Genoa.
REAZIONE DOPO UN MESE E MEZZO – La squadra deve smaltire una battuta d’arresto, qualcosa che non capitava da un mese e mezzo: l’ultima sconfitta prima del 3-0 con i rossoblù era datata 11 settembre con l’Udinese in casa. Da quel momento è partita una serie di 6 risultati utili consecutivi. In questi frangenti può essere utile l’approccio di Montella che cerca di togliere pressione ai suoi calciatori. Da questo punto di vista il tecnico campano ha un atteggiamento differente rispetto a Mihajlovic che era molto più martellante (il serbo lo ha dimostrato anche dopo il ko del Torino con l’Inter). L’ex centravanti invece è più distaccato e meno sergente di ferro. Questo può aiutare i giocatori a trovare maggiore serenità nei momenti difficili.
DAL DERBY A FINE NOVEMBRE – Intanto si avvicina la partenza per la Cina dell’ad designato da Sino Europe, Marco Fassone. L’ex manager di Juventus, Inter e Napoli è atteso da una serie di incontri che dovranno portare chiarezza sulla parte finale della trattativa per la cessione del 99.93% del Milan. Non ci sono certezze sul fatto che il “closing” arriverà in coincidenza con il derby del 20 novembre. Il periodo di riferimento resta fissato tra metà del prossimo mese e inizio dicembre. Probabile che si vada alla chiusura alla fine di novembre, più che intorno al 20. Ma la vicenda ha abituato a molti cambi in corsa della sua tempistica.
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- Protagonisti:
- vincenzo montella
Fonte: Repubblica