JUVENTUS-NAPOLI 2-1
51′ Bonucci (J), 54′ Callejon (N), 70′ Higuain (J)
La prima volta contro probabilmente Higuain non se la scorderà mai. Chi si aspettava un gol del Pipita nel suo primo Juventus-Napoli da bianconero è stato accontentato. La Juve fa suo l’anticipo dell’11.a giornata e la rete decisiva è stata proprio quella dell’attaccante argentino. Nessuna esultanza, come ipotizzato alla vigilia. Atto di rispetto per la maglia indossata nelle precedenti tre stagioni, ma forse anche l’ennesima ipocrisia di un calcio che così un po’ nega la sua vera essenza. Allo Stadium finisce 2-1 e in attesa delle altre partite i campioni d’Italia si portano a + 5 dalla Roma e a +7 proprio dagli azzurri.
Nel 3-5-2 di Allegri a destra c’è Lichtsteiner e non Dani Alves per garantire più copertura nella zona dove il Napoli di solito affonda con più insistenza. Marchisio è in panchina, davanti oltre al grande ex c’è Mandzukic; Callejon, Insigne e Mertens formano invece la linea offensiva del 4-3-3 di Sarri.
C’è chi magari lo definirà tanto equilibrato, ma il primo tempo dello Stadium è bruttino. Punto e basta. Qualche fiammata di Alex Sandro per i bianconeri e di Mertens per gli azzurri; un’occasione per parte con Huguain e Callejon, ma nel complesso Juve e Napoli badano innanzitutto a non prenderle. E in effetti è in difesa che si vedono le cose migliori. Ospiti organizzati ma che soffrono sui cambi di gioco; campioni d’Italia accorti ma in difficoltà in fase di costruzione. Allegri, poi, chiede di giocare palla lunga per cercare i due davanti. Ma nulla da fare. Meglio andare al break per riordinare un po’ le idee. Poco prima tra i bianconeri fuori Chiellini, per un nuovo problema muscolare, e dentro Cuadrado con Pjanic spostato a sinistra.
Quello che cambia nella ripresa è anzitutto il ritmo, che sale in modo sensibile. Sensibile, però, è anche il calo di concentrazione in difesa da parte di entrambe le squadre. Così, quando Ghoulam svirgola ai confini ai confini della propria area, nasce l’assist che Bonucci al 51 trasforma nell’1-0 per la Juve; una manciata di minuti più tardi bianconeri non pervenuti sulla ripartenza che consente a Callejon di pareggiare.
Gol, più occasioni e quindi più spettacolo. Eppure c’è qualcosa che non convince del tutto in questo Juventus-Napoli. Poco convinto lo di sicuro Insigne quando Sarri lo sostituisce con Giaccherini. “Perché mi cambi? Sto bene”, dice mentre si accomoda in panchina. Espressione tutto sommato legittima per quanto visto in campo e che certo non averbbe potuto far sua l’impalpabile Pjanic, quando Allegri lo cambia con Marchisio.
Quando la partita sembra definitivamente incanalata verso il pareggio, ecco che spunta il bomber di razza. O meglio, prima spunta un altro errore di Ghoulam e poi arriva la rete di Higuain. Lo Stadium esulta, lui no. Il Napoli, che dopo l’1-0 aveva reagito alla grande, non riesce a ripetersi dopo il nuovo svantaggio. La squadra di Sarri va in riserva, quella di Allegri conferma la sua tradizionale solidità e incassa altri tre punti pesanti. Sembra un’altra storia già scritta.
Fonte: SkySport