AMARCORD – Juventus-Napoli, LA PARTITISSIMA!
Bando ai convenevoli, veniamo subito alla sfida del 13 febbraio scorso, lo Juventus-Napoli più importante della storia. Considerato match scudetto lo è stato perché il gol vittoria di Zaza si è rivelato più pesante dei 36 messi a segno da Higuaìn. Il Napoli capolista a +2 sui bianconeri è stato quindi scavalcato e non è più riuscito a risalire in vetta. Pressione sentita forse troppo da alcuni elementi apparsi un po’ contratti nonché da mister Sarri che da un certo punto in poi ha giocato per lo 0-0. Errore fatale per una squadra con un attacco atomico messo contro una difesa rimaneggiata (già assente Chiellini, fuori anche Bonucci a metà gara per i postumi di una botta al ginocchio). Bonucci autore nel primo tempo di un prodigioso recupero su Higuaìn pronto a deviare in rete un cross di Hysaj poi, nella ripresa, una serpentina in area di Insigne deviata di piede da Buffon; questi gli unici due acuti azzurri. Zaza rileva un opaco Morata prima di un’occasionissima per Dybala quindi da un’azione senza pretese parte il tiro dell’ex Sassuolo che deviato forse da Albiol, forse da Koulibaly, mette fuori causa Reina. Juve prima e Napoli compreso in quel 30% di squadre che da campioni d’inverno non hanno vinto il tricolore.
Juventus-Napoli è sempre una partitissima: in B nel 2007 (2-0, Camoranesi, Del Piero) così come il 24 maggio 2015 con la Juve già campione d’Italia.
La gara finì 3-1 (Pereyra, Sturaro e Pepe su rigore) e gli azzurri che con David Lopez per la prima volta andarono in gol allo Stadium. Inutile dire che la mente vola ai tempi di Maradona ed alla caduta di due tabù: la vittoria sia al San Paolo che a Torino.
Il 9 novembre 1986 l’1-3 che lanciò il Napoli verso il primo scudetto: Ferrario e Giordano ribaltarono il vantaggio di Laudrup prima del 3-1 di Volpecina al 90°. Più roboante ancora il 3-5 del 20 ottobre 1988. Il Napoli era una realtà consolidata e si portò sul 3-0 con Carnevale ed una doppietta di Careca. Stavolta furono i bianconeri a scuotersi e rimontarono con Galia e Zavarov. Careca per il 2-4, De Agostini su rigore ridiede speranze alla Signora che fu definitivamente trafitta da Renica.
Non sempre rose e fiori, più volte il Napoli a Torino ci ha lasciato le penne: due 4-1 (70/71 e 73/74), il 3-0 dell’ottobre‘82, Paolo Rossi e doppietta di Boniek. Sconfitte in zona Cesarini come l’1-0 del gennaio’91 firmato da Casiraghi all’87° e l’1-0 del 16 marzo 2008 con gol di Iaquinta all’88°. Quindi il 3-0 subito nell’aprile 2012; Bonucci, Caceres e Quagliarella.
Da registrare anche il gol vittoria di Marchisio per l’1-0 del marzo 2009 ed il rocambolesco 2-2, azzurri due volte avanti e due volte raggiunti (Maggio, Chiellini, Lucarelli, Matri) con cui si chiuse la stagione 2010-11.
Ottobre 2012, 2-0: dall’80° all’82°, Caceres ed un ancora sconosciuto Pogba chiusero un match incanalato verso lo 0-0. Arriviamo al 3-0 del novembre 2013; polemiche per il gol di Llorente al 2°, con l’attaccante spagnolo apparso in off-side al momento del tocco di Tevez. Quindi salirono in cattedra Buffon e Reina ma lo spagnolo nulla poté contro la punizione vincente di Pirlo. In gol anche Pogba, stop e tiro al volo, per il 3-0 finale.
L’ultima vittoria del Napoli risale al 1° novembre 2010 e fu, come nell’86, una rimonta. A Trezeguet e Giovinco risposero Hamsik (2) e Datolo per il 3-2 finale che fu il vero biglietto da visita di Mazzarri alla guida tecnica da sole due settimane.
Antonio Gagliardi