Battendo il Genoa, si ritroverebbe primo in classifica, almeno per una notte, ma alla vigilia della trasferta Vincenzo Montella tiene lontana questa idea. “Non cado in questo tranello, non ci ho pensato – ha detto l’allenatore del Milan in conferenza stampa -. Adesso che me lo avete detto, forse lo farò. Magari mi farà male, o bene. Ho dei sogni sportivi, ma l’allenatore deve essere più realista dei tifosi e dei suoi calciatori”.
Attenzione all’euforia – “L’entusiasmo porta qualche punto, l’euforia ne toglie qualche altro. Non bisogna andare oltre”, ha detto Montella, che pensa a qualche novità per la formazione. “Scientificamente e tatticamente sarebbe più giusto cambiarne uno per reparto, non di più. Locatelli? Non anticipo nulla, è uscito prima contro la Juventus, è più fresco degli altri, e se non recuperano bene i giovani…”.
“Berlusconi sui giovani ha avuto ragione” – “Non ho avuto modo di sentire Berlusconi, ma anche questa volta ha avuto ragione. Quando sono stato a cena a casa sua, mi ha fatto prendere appunti sulla formazione dei suoi sogni: 11 italiani su 11, tutti giovanissimi, compresi gli oriundi. In pratica tutti quelli del Milan e forse qualcuno nuovo. Quali? Lo vedrete a gennaio”. Vincenzo Montella ha dato così parte del merito dell’exploit della sua squadra al presidente rossonero Silvio Berlusconi, lasciando intuire che a inizio stagione erano stati individuati altri potenziali acquisti italiani.
“I nostri ragazzi sono ben educati, è la loro forza” – “Con i giovani si vince? Siamo all’inizio, si può miscelare tutto, non mi fate dire nulla in più”, ha tagliato corto l’allenatore rossonero, convinto che la spensieratezza porti vantaggi a chi ha qualità, e che siano fondamentali anche l’educazione e la presenza di famiglie non invadenti. “Si vede anche in viso che i nostri sono ragazzi puliti, con valori, equilibrati. Si parte da lontano, dalla famiglia. Spesso il successo turba i famigliari più che i giocatori. De Sciglio, Locatelli, Donnarumma, Calabria, Suso, hanno un equilibrio che parte da lontano e fa la differenza”.
Capitolo Niang – È giovane anche Niang, apparso tutt’altro che soddisfatto al momento della sostituzione contro la Juventus. “C’è stato un equivoco, pensava che lo staff medico mi avesse consigliato il cambio”, ha raccontato Montella. E ha aggiunto: “Ho deciso di testa mia. Contro la Juve, con il risultato in bilico, non potevo permettermi neanche un giocatore all’80%”.
L’arbitraggio in Milan-Juve – Vincenzo Montella non gradisce che si parli di un Milan fortunato per le interpretazioni arbitrali. “Contro la Sampdoria c’era un rigore netto su Bonaventura, a Firenze sembrava un rigore netto quando in realtà era cinque centimetri fuori: questo testimonia quanto sia difficile fare l’arbitro; a volte sono favorevoli, a volte sfavorevoli”, ha commentato l’allenatore rossonero, convinto che il gol annullato per fuorigioco sabato alla Juventus non sia stato un errore.
“È difficile fare l’arbitro, ci sono tanti episodi equivoci in una partita”, ha commentato l’allenatore. E ha aggiunto: “Rivedendo la situazione in video, mi sono accorto che quando parte la palla Donnarumma si avvicina e il posizionamento di Benatia costringe il nostro portiere a interrompere l’avvicinamento. Nel frattempo passa Bonucci, in posizione regolare. Ma il tentennamento Donnarumma l’ha avuto quando Benatia era in fuorigioco. Io sono favorevole alla tecnologia, ma nemmeno il Var in poco tempo avrebbe potuto dire se fosse giusto o sbagliato. Sono episodi al limite, che scontentano una squadra qualunque sia la scelta. È la difficoltà di fare l’arbitro, vanno supportati e capiti”.
Fonte: SkySport