Palermo, i cinesi fanno sul serio. Un mese per convincere Zamparini
Maurizio Zamparini PALERMO – Dopo l’Inter e il Milan un’altra squadra della nostra serie A potrebbe presto passare in mani cinesi. E’ il Palermo che, entro un mese, potrebbe voltare pagina e chiudere di fatto l’era Zamparini che va avanti dal 2002 quando il patron friulano acquistò la società da Franco Sensi.
Un mese di tempo per conoscere il futuro del Palermo. È questo il termine temporale che i rappresentanti del colosso delle costruzioni di Pechino che vuole acquistare la società ha chiesto al presidente Zamparini prima di presentare una vera e propria offerta d’acquisto che, di fatto, metterebbe in moto tutta la trattativa il cui “closing” sarebbe previsto a cavallo tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017.
Nella sua villa di Ajello del Friuli Zamparini ha incontrato lo scorso fine settimana tre manager in rappresentanza dell’impresa di costruzioni il cui nome resta top secret. Tre giorni di incontri, con una parentesi distensiva domenica pomeriggio quando il gruppo ha visto in televisione la partita tra i rosanero e la Sampdoria, nel corso dei quali sono state gettate le basi per la chiusura dell’operazione.
Dopo i contatti di questi giorni, si passerà alla seconda fase con la presentazione dell’offerta scritta. Successivamente Zamparini deciderà se accettare questa proposta o meno. Nel primo caso si passerebbe quindi alla fase conclusiva che porterebbe al passaggio del testimone con la costituzione di un nuovo consiglio di amministrazione all’interno del quale resterebbe comunque Zamparini.
L’imprenditore friulano manterrebbe il venticinque per cento delle quote societarie e resterebbe come consulente per due o tre anni mentre la carica di presidente andrebbe invece ad un uomo di fiducia della nuova cordata cinese. I cinesi sarebbero pronti a investire duecento milioni di euro per rilevare il settantacinque per cento del club e per realizzare il nuovo stadio e il centro sportivo. Ma gli affari tra Zamparini e la cordata cinese potrebbero non riguardare solo il calcio e svilupparsi anche nel settore dell’agricoltura biologica, delle energie rinnovabili e del turismo. Tutti campi nei quali opera il “Gruppo Zamparini”.
Una mega operazione, quindi, che nascerebbe con la benedizione del governo cinese che interverrebbe con le garanzie bancarie di uno degli istituti di credito di Pechino che, a sua volta, potrebbe “dialogare” con una banca italiana per gestire i capitali necessari a chiudere la trattativa e soprattutto portare avanti i futuri lavori relativi al nuovo stadio e al centro sportivo.
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Fonte: Repubblica