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Juventus, Marotta e il mercato: “Witsel a gennaio, che guaio sarà sostituire Buffon”

Juventus, Marotta e il mercato: "Witsel a gennaio, che guaio sarà sostituire Buffon"Beppe Marotta, ad della Juventus (ansa) TORINO – Juve nuova, abitudini vecchie. Lo 0-3 lampo di Empoli, combinato allo scivolone del Napoli a Bergamo, certifica la prima vera fuga dei bianconeri, volati a +4 su chi insegue il sogno di inseguire. Buon per Massimiliano Allegri, che temeva un altro pranzo indigesto dopo quello del 2015 in casa del Carpi: in cambio dei tre punti, ha dato due giorni e mezzo di riposo ai suoi pochi non-nazionali, attesi mercoledì a Vinovo. Ma a godersi l’aria rarefatta della vetta della classifica c’è anche l’ad Beppe Marotta, intervenuto sulle frequenze di “Radio anch’io sport”: “Il primato in classifica? E’ nella storia della Juve partecipare a una competizione da protagonista. Anche quest’anno partiamo per vincere e, di conseguenza, siamo annoverati tra i favoriti”. Potere di una mentalità vincente “inculcata ai giocatori dalla società e dell’allenatore”, prosegue l’alto dirigente bianconero.

MAROTTA: “CHE GUAIO SOSTITUIRE BUFFON, IL MIGLIORE PORTIERE DI SEMPRE” – Dodici gol fatti e zero subiti nelle ultime quattro uscite tra campionato e Champions: il principio fondante dei successi bianconeri restano Buffon e la BBC. “Il nostro punto di forza, da sempre, è la difesa: abbiamo la migliore retroguardia del campionato. L’erede di Gigi? Sostituire il miglior portiere della storia del calcio sarà un grandissimo problema. Cercheremo di avvicinarci al suo valore. La volontà di Buffon, in ogni caso, è quella di proseguire”. Ma in trincea c’è anche quel Leonardo Bonucci che qualche giorno fa ha tolto il paravento del sesto scudetto consecutivo, ammettendo che il primo obiettivo stagionale deve essere quella Champions League che manca da venti lunghi anni: “Europa prioritaria? Puntiamo al massimo in ogni competizione, il giudizio che conta è quello del campo – prosegue Marotta -. Dobbiamo avere una visione internazionale, la partecipazione alla Champions è fondamentale dal punto di vista economico. Nel corso degli anni siamo riusciti a migliorare la nostra qualità in campo e sotto tutti gli aspetti. Ora cerchiamo di alzare ulteriormente l’asticella”. Intanto c’è un bilancio, ormai all’altezza delle ambizioni internazionali dei bianconeri: “Siamo cresciuti anche a livello patrimoniale e finanziario – conferma Marotta -, passando da circa 153 a 341 milioni di ricavi e aumentando così la nostra potenza di fuoco per gli investimenti più dispendiosi”.
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“WITSEL? A GENNAIO OPPURE IN ESTATE CON BETANCUR” – Per alzare il livello di qualità di un centrocampo ieri un po’ statico – il trio Khedira-Hernanes-Pjanic non è il massimo del dinamismo -, la Juve tornerà sul mercato. No, l’obiettivo non è Brozovic: “L’Inter può tenerselo stretto, noi abbiamo altre mire”. I primi nomi restano quelli del francese Matuidi (Psg) e del belga Witsel (Zenit), il cui trasferimento in bianconero è sfumato sul gong del mercato estivo: “Witsel è in scadenza di contratto: una situazione per noi favorevole, perché il giocatore rappresenta un profilo adatto per noi. A gennaio o nel corso della stagione cercheremo di arrivare a una conclusione”. Di certo l’estate prossima a Torino arriverà il regista uruguaiano Betancur (Boca Juniors), 19 anni, opzionato nell’ambito dell’operazione-Tevez con il club xeneize: “È un giovane interessante che abbiamo ‘bloccato’ tramite una prelazione che siamo molto propensi ad esercitare – conferma Marotta -. Penso che si aggregherà a noi nella prossima stagione”.

“MORATA? SOLO SUGGESTIONE. MANDZUKIC E PJACA, ABBIATE PAZIENZA” – Molto più dura riportare alla base bianconera Morata, che in caso di addio al Real Madrid sceglierà le sterline e il lustro della Premier League: “Alvaro è soltanto una suggestione, penso comunque che il Real se lo terrà stretto”. In chiusura l’ad bianconero chiede pazienza ai giocatori che sin qui si sono dovuti accontentare di brandelli di partite. Allegri ha praticamente azzerato il turnover, confermando a Empoli nove undicesimi della formazione che martedì aveva sbancato il campo della Dinamo Zagabria. Le uniche sostituzioni sugli esterni (Cuadrado e Alex Sandro per Dani Alves ed Evra) di una formazione che non può (ancora?) rinunciare al 3-5-2 e a molti dei suoi titolarissimi. “Mandzukic e Pjaca vorrebbero più spazio? Durante la stagione lo avranno, devono avere pazienza – conclude Marotta -. Il lavoro più importante di Pjaca non è quello della domenica, ma quello che svolge durante la settimana. Da quando è arrivato ha assimilato molto ed è in grande crescita. Il suo momento arriverà”.

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serie A
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Protagonisti:
giuseppe marotta

Fonte: Repubblica

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