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Juventus, Allegri perde i pezzi: Asamoah e Rugani ko

TORINO – Il quattordicesimo successo della Juve al Barbera, il nono consecutivo contro il Palermo, consegna alla Signora tre punti utili a mantenere la vetta della classifica, ma anche due ko piuttosto pesanti: Asamoah e Rugani saranno infatti fuori uso per circa 45 giorni. Se l’anno scorso in casa Juve ci fu un’incredibile sequenza di infortuni muscolari, questa sembra la stagione dei traumi.

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Il centrocampista ghanese, non nuovo ad acciacchi assortiti, ha riportato la rottura del menisco mediale del ginocchio destro: nelle prossime ore si sottoporrà a un intervento chirurgico in artroscopia. Il difensore bianconero e azzurro ha invece subito una distrazione del legamento collaterale laterale del ginocchio destro. Un infortunio più grave del previsto per Rugani, il cui sorriso nel dopopartita del Barbera sembrava presagire scenari ottimistici. Brutte notizie per Allegri che, in attesa del rientro dell’infortunato Benatia, previsto dopo la sosta di inizio ottobre per le Nazionali, dovrà spremere al massimo la BBC e adattare Evra al ruolo di centrale difensivo. Coperta corta anche a centrocampo: aspettando il rientro tra circa un mese di Marchisio, il tecnico livornese può comunque consolarsi con il recupero di Sturaro, che presto avrà tutti i 90 minuti nelle gambe.

PJANIC CHIEDE TEMPO: “SONO APPENA ARRIVATO…” – Il colpaccio in Sicilia ha anche il contrappasso di qualche dubbio di troppo in vista della fondamentale trasferta di martedì in casa della Dinamo Zagabria, che venerdì ha sbancato (1-0) il campo del Lokomotiv, la prima squadra dell’ex Pjaca. Sabato si è infatti vista una Juve spenta, persino meno brillante della squadra rimontata dall’Inter in quella che Allegri ha bollato come “la più brutta partita degli ultimi trent’anni”. Una lontanissima parente della Juve feroce e cinica che qualche giorno prima aveva asfaltato il Cagliari. Il dato più positivo, oltre ai 10 punti in più dell’anno scorso, è comunque la seconda gara consecutiva chiusa a porta inviolata, un evento che non si verificava dallo scorso aprile. Le brutte notizie arrivano dal gioco, che senza Dybala, lasciato riposare in panchina, fatica a decollare: Pjanic non ha saputo accendere la luce e gli esterni non hanno rifornito di cross la coppia pesante Higuain-Mandzukic. “Certi automatismi arriveranno con il tempo – assicura Pjanic, intervistato da Sky Sport -. Mi metto a piena disposizione del mister e provo a fare il massimo possibile. Sono appena arrivato, le cose non possono che migliorare”. “Possiamo sicuramente giocare meglio di quanto abbiamo fatto a Palermo, soprattutto sotto il punto di vista tecnico – prosegue il centrocampista bosniaco -. Allegri ci aveva chiesto di vincere e non prendere gol: lo abbiamo fatto, dimostrando un temperamento da grande squadra. Sono proprio le grandi squadre quelle che vincono anche quando non giocano nel modo migliore: noi abbiamo ottenuto 15 punti sui 18 disponibili e abbiamo ancora margini di crescita”.
A ZAGABRIA TORNANO CHIELLINI E DYBALA – Urge una svolta, martedì a Zagabria. Dopo lo 0-0 nell’esordio di Champions contro il Siviglia, la Juve ha bisogno di fare bottino pieno per rimettere in sesto la classifica. “In Croazia troveremo un ambiente molto caldo – avverte Pjanic -, ma noi dovremo comunque fare la partita, giocando bene e dominando l’avversario. Conquistare i tre punti in palio è molto importante per passare il turno come vogliamo noi, da primi del nostro gruppo”. Il primo nodo è in difesa: si riparte dalla BBC oppure si passa alla linea a quattro Dani Alves-Bonucci-Chiellini-Alex Sandro? L’altro dubbio da sciogliere è in regia, dove Hernanes sembra in leggero vantaggio su Lemina. Il centrocampo verrà completato da Khedira e Pjanic, quest’ultimo stamani avvistato nel ritiro torinese della Roma, dove ha salutato i suoi ex compagni giallorossi. Ma c’è un punto interrogativo anche in attacco, dove sembra certa soltanto la presenza del riposato Dybala, chiamato a riaccendere la luce del gioco e a ritrovare quel gol che, tra campionato e coppe, gli manca da 627 minuti, e cioè dal 14 maggio contro la Sampdoria. L’argentino duetterà con uno tra il connazionale Higuain e il croato Mandzukic, quest’ultimo deciso a smentire quel detto secondo cui nessuno è profeta in patria. juventus

serie A
Protagonisti:
daniele rugani
massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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