Inter, De Boer non ci casca: ”Scudetto? Troppo presto per parlarne”
Frank De Boer (agf) MILANO – Frank De Boer va per la sua strada: “Marcelo Brozovic resta fuori”, dice il tecnico proseguendo: “Kondogbia ed Eder devono accettare la situazione, le scelte sono un mio problema”. Gabigol esordirà quando sarà pronto: “Per ora deve capire come vogliamo giocare”. Di scudetto non si parla: “Dobbiamo continuare a lavorare”, e neanche di formazione: “Preferisco non dire nulla”.
Ieri ha dato un giorno di riposo. La stanchezza e i tanti impegni possono essere un problema?
“No, non è un problema per noi. Ieri abbiamo dato un giorno di riposo perché alcuni giocatori avevano bisogno di recuperare e altri non avevano staccato mai nelle ultime tre settimane. C’era bisogno di un giorno di riposo, anche a livello mentale”.
Gabigol quando debutterà?
“Deve capire come vogliamo giocare, pressare, attaccare. Parliamo di un giocatore con tanta qualità, quando scarta un giocatore, lo fa con la testa alta. E’ fantastico in questo, perché non molti sono in grado di farlo. Deve fare un passo alla volta. Sarà integrato gradualmente”.
La squadra sta apprendendo le sue idee di gioco?
“Non basta questo periodo di lavoro per raggiungere il massimo livello, ci vuole ancora del tempo. Penso comunque che i giocatori ora stanno capendo molto di più, era normale avere qualche difficoltà all’inizio. C’era un obiettivo, ma serve e tempo e lavoro per raggiungere il livello che noi vogliamo”.
Quanto si aspetta, a livello realizzativo, dai suoi centrocampisti?
“Il centrocampo è il cuore della squadra. A volte cambiamo modo di giocare a livello tattico, modificando dei piccoli dettagli per aiutare i nostri attaccanti. Tutti sono molto importanti. Abbiamo parlato molto di marcatura preventiva, non solo per i difensori, ma anche per gli altri reparti. Vogliamo sempre attaccare per la maggior parte del match, dobbiamo essere la squadra in controllo del gioco. La mia filosofia è questa”.
Come pensa di recuperare alcuni uomini, per esempio Kondogbia ed Eder?
“Abbiamo un gruppo con molta qualità, ci sono tanti giocatori. Non è facile per me prendere delle decisioni, sono circa 25 ragazzi molto forti, ma io parlo sempre con loro. La scelta è un problema mio, è il mio lavoro, e non è facile lasciare fuori qualcuno. I giocatori, dal canto proprio, devono accettare la situazione attuale”.
Per le sue idee, Jovetic potrebbe giocare come seconda punta di fianco all’attaccante centrale?
“Sì, penso sia possibile. Sta dimostrando in allenamento la propria voglia, sta lavorando duramente per mandare all’allenatore un messaggio: quando ci sarà bisogno lui ci sarà, è un’opzione molto buona”.
Ansaldi può giocare dal 1′?
“Sì, ma non per tutti i 90′. Domani giocherà una parte della gara”.
Quanta importanza ha la figura di Icardi in questo momento?
“Tanta, è un grande professionista. Ha colpito me e tutta la squadra”.
C’è qualcosa che ha trovato qui all’Inter che non era l’ideale per le sue idee?
“Il mio compito è allenare e preparare la squadra per le partite. Voglio lavorare duramente perché abbiamo tante gare, durante le sedute i giocatori stanno imparando tanto. Io voglio farli rendere secondo le loro caratteristiche”.
Dopo le vittorie contro Juventus ed Empoli sono cambiati i giudizi su di lei: ora ha percepito cosa significa allenare in Italia con questa pressione?
“Quando si cambia e si arriva in un altro Paese e in un nuovo club bisogna dimostrare qualcosa di nuovo, qualcosa di speciale. Ma è passato poco tempo dal mio arrivo, non posso cambiare tutto nel giro di pochissimo tempo”.
L’Inter può puntare allo scudetto?
“Non voglio parlare di questo. Il nostro obiettivo sarà vincere contro il Bologna e lavorare sempre al massimo. Poi vedremo gara dopo gara, ma ripeto: non voglio parlare di scudetto. In questo momento non è una cosa importante”.
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Fonte: Repubblica