Accantonando il reparto avanzato, il focus va proprio al centrocampo. Se il tempo si fermasse ora, si potrebbe affermare che mai furono spesi meglio i 45 milioni sborsati per Joao Mario. E’ lui, il portoghese strappato allo Sporting Lisbona la vera punta di diamante del centrocampo di Frank De Boer. Piedi educati e visione di gioco, Joao Mario ha conquistato tutti in tre gare. Anche i più scettici. Definito in Portogallo un professionista umile e riservato, il nerazzurro, che sbaglia pochi palloni e non ha paura di gestirli, in campo ha il compito di far ripartire l’azione davanti alla difesa con Medel o Kondogbia permettendo a Banega – arrivato a parametro zero – di essere più libero di avanzare. A loro, all’argentino e al nazionale portoghese, si aggiungono Candreva, perfetto sia per il 4-3-3 che per il 4-2-3-1 e Icardi in netta ascesa. Se il centrocampo funziona come una macchina perfetta, qualche merito va dato anche a Frank De Boer e all’abilità mostrata nel plasmare in circa 40 giorni una nuova squadra, più compatta e ordinata, che pressa alto gli avversari. Certo, l’inizio del tecnico olandese non è stato dei migliori. Dopo aver pagato dazio contro il Chievo a Verona, l’allenatore, che passa ore a vivisezionare i filmati delle avversarie del campionato, ha trovato la quadratura del cerchio. Da qui nascono il 2-1 alla Juventus e il 2-0 in trasferta a Empoli. Ora c’è il Bologna, un’altra storia.
INTER, VOLI DALLA CINA PER UN WEEK END A SAN SIRO – L’arrivo delle nuove proprietà cinesi per Inter e Milan potrebbe rappresentare un volano per il turismo sull’asse tra la Cina e Milano. Secondo quanto riporta ‘Il Sole 24 Ore’ l’assessore al turismo Roberta Guaineri, reduce da una fiera turistica internazionale nel Paese del Sol Levante, rivela la presenza di operatori economici interessati a intercettare una nuova domanda turistica. “Sono in preparazione voli di fine settimana da alcune città cinesi, per portare gli appassionati a San Siro”, ha dichiarato la Guaineri.
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- Protagonisti:
- mauro icardi
- ever banega
- joao mario
Fonte: Repubblica