NAPOLI – Sei doppiette nelle prime cinque gare ufficiali della stagione, Champions League compresa: tre di Milik, due di Callejon e una di Mertens. La risposta del Napoli all’addio di Higuain è stata finora un diluvio di gol: 12 (3 di media a partita) messi a segno in campionato, contro Pescara, Milan, Palermo e Bologna, più le due reti che hanno regalato agli azzurri la fondamentale e prestigiosa vittoria a Kiev, nel debutto di martedì scorso in Ucraina. I cecchini di Maurizio Sarri non stanno sbagliando un colpo, motivati dal duplice obbligo di trascinare i compagni e spazzare via l’ingrato teorema della dipendenza dal Pipita, che aveva giocoforza aleggiato sul San Paolo e sui successi della squadra per tutta la stagione scorsa.
Non è andato via uno come tanti, infatti, ma il centravanti capace dopo mezzo secolo di cancellare con 36 centri in serie A addirittura il mitico record di Nordhal, che pareva inavvicinabile nel calcio moderno. Lo choc per la cessione alla Juve del campione argentino, però, sta facendo a conti fatti molti più danni fuori dal campo: dove tra De Laurentiis e gli ultrà continua la guerra fredda che era cominciata durante il mercato. Tutta un’altra storia in campo, dove Hamsik e compagni si sono messi d’impegno per sistemare un bel macigno sull’ingombrante passato. Sotto esame c’erano e ci sono ancora soprattutto gli attaccanti. Ma proprio da loro stanno arrivando le risposte più convincenti. Lo spagnolo Callejon è addirittura il momentaneo capocannoniere della serie A, con 5 gol in 360′. Più di Higuain, che con la Juve è fermo a quota 3, ha segnato però anche il nuovo idolo polacco del San Paolo: Arek Milik, acquistato a fine luglio dall’Ajax per 33 milioni e specialista in doppiette, con cui ha già messo la firma su tre successi. “Devo ringraziare i compagni e i tifosi per la loro accoglienza: sono felice di essere partenopeo, qui mi sento più forte…”.
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La maglia azzurra sta diventando una specie di elisir magico per i bomber, in effetti. Prima Cavani, poi Higuain, ora Milik: che ha solo 22 anni, è arrivato in Italia da meno di due mesi e gioca già come un veterano. Buon per Sarri, che continua ad avere una discreta abbondanza di frecce per il suo arco, nonostante l’addio del Pipita. Anche Mertens ha timbrato due volte il cartellino, Hamsik si è sbloccato a Palermo, Insigne c’è andato vicino con il Bologna. L’unico che manca per ora all’appello è Manolo Gabbiadini, deludente nelle due occasioni in cui è partito tra i titolari. Se si sveglia pure lui, però, il primato in classifica del Napoli potrebbe prendere un po’ alla volta consistenza: a forza di doppiette. Sono 6 in cinque partite: verso la trasferta di Genova viaggia una paurosa macchina da gol.
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Fonte: Repubblica