OBIETTIVO NAPOLI – Sinfonia polacca al San Paolo
Prosegue la striscia di vittorie del Napoli che, dopo il mezzo passo falso di Pescara, non ha più perso un colpo.
Quella di stasera contro il Bologna è stata una gara in cui la formazione partenopea ha messo in mostra parecchi dei suoi pregi, ma anche alcune mancanze.
Per gran parte del match la squadra di Sarri ha mantenuto il dominio totale del gioco. Il primo tempo, in particolare, è stato un assolo degli azzurri, che hanno prodotto buonissime trame offensive, tenendo costantemente il possesso della palla e gestendo a proprio piacimento i ritmi. L’1-0 con cui si è chiusa la prima frazione mostra un primo limite della compagine partenopea: quello di non ammazzare subito la partita quando l’avversario è alle corde. Questo ha permesso al Bologna di rientrare in partita nella ripresa. L’approccio al secondo tempo del Napoli è stato infatti particolarmente molle, impreparato ad un inizio determinato della formazione di Donadoni, capace di trovare anche la rete del pareggio con Verdi, favorito da una delle ormai frequenti incertezze di Reina.
Sull’1-1 gli azzurri sembravano aver subito un forte calo atletico e, soprattutto, mentale. La palla in mezzo al campo non girava più con la consueta fluidità, anche a causa delle difficoltà di un Jorginho in serata no, e troppi giocatori sembravano a corto di lucidità e presi dal letale vizio di forzare la giocata. Anche la fase difensiva è apparsa per lunghi tratti eccessivamente approssimativa. Soprattutto nell’atteggiamento di alcuni singoli, come Koulibaly, poco attenti e troppo facilmente sorpresi dalle estemporanee degli avversari.
Con un Insigne a corrente alternata e Callejòn in calo dopo un eccellente primo tempo, a tenere vivo il gioco del Napoli c’è stato soprattutto Zielinski, tra i più intraprendenti ed imprevedibili della squadra, sempre pericoloso con le sue galoppate centrali palla al piede, anche se stasera meno chirurgico nell’ultimo tocco.
A dare la svolta alla gara nella ripresa, però, è stato un altro polacco. L’ingresso di Milik al posto di Gabbiadini ha semplicemente consentito al Napoli di vincere la partita. Il buon Manolo, infatti, ha messo in archivio un’altra prestazione sotto tono. Nella gara in cui avrebbe dovuto rilanciare le sue quotazioni nell’era post Higuaìn, Gabbiadini ha probabilmente messo il timbro sulla titolarità del suo rivale per la maglia da titolare. Nervoso, totalmente avulso dal gioco della squadra, poco assistito dai compagni, seppur volenteroso, l’ex Samp non ha fornito i segnali sperati. Il tutto poi diventa ancora più evidente se l’uomo che entra al suo posto sigla una doppietta e regala i tre punti alla squadra. Se dopo la vittoria di Kiev iniziavamo a pensare che Milik fosse decisivo solo di testa, la prestazione di stasera ha spazzato via questa convinzione. I gol del polacco sono stati di pregevole fattura e lasciano intendere potenzialità enormi ancora inespresse. Il futuro del giovane polacco non potrà che essere luminoso. E con lui, si spera, anche quello del Napoli.