PALLOTTA: “PROTESTA TIFOSI? L’OLIMPICO NON E’ IL NOSTRO STADIO” – Abbronzato, sorridente, una polo casual blu e qualche stretta di mano agli assistenti di terra dello scalo di Ciampino. Accompagnato da David Ginsberg e Alex Zecca il presidente Pallotta è atterrato nella capitale rilasciando immediatamente alcune dichiarazioni sui temi caldi, quelli che lo vedranno impegnato nei prossimi giorni di permanenza in Italia. L’occasione, però, sarà utile anche per spronare la squadra dopo i risultati non positivi raccolti con Porto e Cagliari: “La squadra è forte, non capisco perché la gente sia andata fuori di testa per una sconfitta: vedremo come ci risolleveremo. Vincere l’Europa League sarà difficile, ma l’organico è molto buono considerato anche che recupereremo alcuni dei calciatori infortunati”. Poi affronta il tema rinnovi: “Se parlerò con Sabatini e Spalletti? Questa settimana sarà dedicata allo stadio e alla presentazione di Umberto Gandini: è una grande opportunità averlo con noi. In generale è tutto ok sia con i giocatori che con lo staff tecnico. Walter? ha ancora un altro anno di contratto”. E’ dunque il progetto di Tor di Valle il vero motivo del viaggio del numero uno giallorosso: “Siamo a un buon punto del percorso, forse anche in anticipo – spiega Pallotta – Non sono cambiati i programmi di quando inizieremo a costruirlo, siamo felici di come procede l’iter”. Un po’ meno, invece, per quanto riguarda l’Olimpico e l’attuale situazione che vede i tifosi della Curva Sud ancora intenti a protestare per la presenza delle barriere e, ora, per le nuove multe comminate a 50 tifosi, rei di non aver rispettato il proprio posto: “Vorrei che i tifosi tornassero – conclude Pallotta – ma non ci posso fare nulla, è una decisione che spetta a loro. Anche i giocatori vorrebbero che tornassero ma non ho controllo diretto della questione: l’Olimpico non è lo stadio della Roma”.
BALDISSONI: “TIFOSI NON SONO CRIMINALI” – Parole prontamente confermate dalle frequenze radiofoniche di casa-Trigoria. Dalla viva voce del direttore generale Baldissoni che, interpellato in merito alle nuove sanzioni arrivate ad alcuni tifosi nelle ultime ore, ha spiegato la posizione del club: “L’Olimpico non è casa nostra. Abbiamo cercato di avviare una strada per tornare alla normalità, che per noi significa fruizione gioiosa dell’evento. Vogliamo consentire a chi vuole andare allo stadio – spiega Baldissoni – di poterlo fare nel modo più felice e sereno possibile. Chi mina la serenità deve essere allontanato, tutti gli altri però devono essere messi nella condizione di poter vivere l’evento con la massima tranquillità. Non saremo mai a favore dell’associazione tra il concetto di tifoso e quello di criminale: i tifosi non sono criminali, nelle prime due partite dell’anno non è peraltro successo nulla”. E’ il cambio posto e l’occupazione indebita delle scalinate per le uscite di sicurezza, la causa dei provvedimenti emessi in settimana della Questura: “Siamo favorevoli alla libera fruizione dello spazio nello stadio per i tifosi che si comportino bene: incrementeremo la presenza di persone della società in curva affinché non vi siano più problemi simili. Nel frattempo chiediamo a tutti di tornare allo stadio, ne soffre anche la squadra: i tifosi sono una parte essenziale dello spettacolo”.
Per questo la società sta lavorando con vigore per accelerare il processo che consegnerà alla Roma il suo impianto di proprietà: “L’Olimpico è un impianto molto grande, difficile da riempire anche in situazioni normali. Forse, in attesa del nuovo stadio, dovremmo iniziare a considerare impianti diversi e più piccoli per massimizzare l’effetto dei tifosi che assistono alle gare. Per raggiungere i risultati ambiti manca un pezzo fondamentale, i tifosi. Non è facile accettare un’esperienza stadio come quella attuale ma diventa necessario per alimentare quella passione che è la Roma. Mi auguro che molta gente verrà contro la Samp”.
as roma
- Protagonisti:
- james pallotta
- mauro baldissoni
Fonte: Repubblica