Gallo: “Il mio voto sul mercato del Napoli è 7 ma Sarri avrà molto da lavorare”
Il giornalista ed esperto di mercato Antonello Gallo ha fatto il punto sul mercato azzurro appena terminato: Sulla mia pagina Facebook sono stato letteralmente sommerso da richieste di opinioni sul comportamento nella campagna acquisti estiva della società di De Laurentiis. Ora, a chiusura giochi posso rispondere globalmente alle numerose domande sulla valutazione del mercato del Napoli. Ritengo sia stato fatto un mercato molto valido, da 7. C’è stata accortezza a non spendere per gente non intenzionata a venire o magari “protetta” da forti interessi di agenzie o sponsor ed in questo un plauso a De Laurentiis per essersi districato in un ambito molto delicato ed allo stesso tempo è riuscito a scrollarsi di dosso l’etichetta di non spendaccione. Maksimovic darà il suo onesto contributo in difesa per far rifiatare i centrali. Certo non è uomo-reparto, ma ha esperienza del calcio nostrano. E’ stato spiacevole vederlo litigare col suo connazionale Mihajlovic a Torino. Di solito i serbi non litigano fra loro. A centrocampo e sulla carta i migliori acquisti in prospettiva, con Rog talento che potrebbe esplodere (“trovato” a sorpresa in luogo dell’irraggiungibile Pjaca osservato in Francia durante gli europei) ed i due gregari Zielinski (che però voleva il Liverpool, non dimentichiamocelo) e Diawara dalla resa altalenante e non sempre di facile gestione. In attacco però resta un po’ il vuoto. Gabbiadini rinnova, ma c’è da chiedersi con quale spirito, dato per assodato di non godere di tante benevolenze da parte del tecnico. Milik che ha avuto buon inizio e certamente può avere futuro di spessore. Sarri avrà molto da lavorare…La rosa ora gli offre possibiltà tattiche alternative e le eventuali mancanze in attacco potranno essere colmate da variabilità di ruolo per certi calciatori. Pur se in definitiva la squadra appare rafforzata però ci sono dei punti che trovo opportuno chiarire: Investimento cospicuo sui giovani, sulle prospettive. Certo, gli arrivati “dovrebbero” garantire un buon livello di continuità, ma va sempre detto che sui giovani esistono svariate possibili variabili positive e negative sulla loro resa e quindi rappresentano incognite da non sottovalutare (erano giovanissimi anche Hoffer, Ruiz o Radosevic). Ho dato comunque 7 al mercato partenopeo come voto di fiducia in una strategia che però stento a riconoscere. Probabilmente Adl mescola le carte con così tanta sapienza che contatta decine di calciatori in simultanea, anche grossi nomi, riceve rifiuti cordiali o talvolta anche poco cordiali e si rivolge poi alle scelte “inferiori” e più giovani, talvolta emersi quasi casualmente come papabili e non tralasciando i canali preferenziali con le società “amiche”. Una strategia che però diciamolo pure, non è esclusivamente nostrana, solo che però nel Napoli assume una dimensione caotica per la durata eccessiva di “innamoramenti” e “corteggiamenti” che solo raramente arrivano a buon fine evidenziando principalmente una disabitudine alle trattative a certi livelli e solo secondariamente a eventuali clausole contrattuali. Questione crescita: il Napoli di Adl ha regalato ai tifosi delle soddisfazioni che mancavano da 30 anni, bisogna esserne orgogliosi. Però ancora tantissime le cose serie da affrontare e non solo a parole. Se si vuole davvero divenire grandi, bisogna innanzitutto non guardare la concorrenza e poi creare un’organizzazione di professionisti che operino in infrastrutture valide. E ancora, pensare effettivamente allo stadio e al settore giovanile indigeno. Così si cresce e così i top player diranno sì al Napoli nel prossimo futuro. Ad majora!
fonte – telecaprisport.it