“Purtroppo stavolta il ginocchio ha ceduto. Ci vorranno cinque mesi, speriamo di recuperare il prima possibile”: non si può certo dire che Federico Melchiorri non sia stato di parola. Anzi, se vogliamo “Fede” ha bruciato le tappe, perché da quel 1 aprile 2016 sono passati poco più di quattro mesi e mezzo. La sfortuna ha imparato bene il suo indirizzo e bussa spesso a casa sua, ma l’attaccante marchigiano ha capito come affrontarla. Melchiorri ha vinto battaglie ben più importanti. Lui che a 19 anni già esordiva in serie A, a 24 ha dovuto ricominciare la scalata.
La diagnosi, cavernoma venoso, poteva abbattere chiunque, figuriamoci un ragazzo che vedeva svanire il sogno di sempre, quello di diventare un grande calciatore. Ma “Fede” è uno che nella vita lotta con la stessa determinazione che mette in campo e che gli ha permesso di riprendersi la scena dopo pochi mesi. Cosa poteva essere la rottura del crociato in confronto? L’infortunio è arrivata nel momento più bello della scorsa stagione, alla vigilia della gara contro lo Spezia, a un passo dal ritorno in serie A. Melchiorri per riprendersela è ripartito dai campetti polverosi dell’Eccellenza marchigiana, dopo che il tumore aveva seriamente messo a rischio la sua vita. Ci hanno pensato i suoi compagni a rendere il sogno realtà. Capozucca, invece, ha scacciato i cattivi pensieri: “Melchiorri è incedibile”.
Rientro graduale nei due ritiri di Pejo e Aritzo: nessuna partita, ma tanti gli applausi di incoraggiamento nelle sue “passerelle” in campo. L’amichevole in famiglia di oggi contro la Primavera, terminata 2 a 1 per i “grandi”, rappresenta una delle ultime tappe della riabilitazione. L’odore del prato, gli incoraggiamenti dei compagni, le istruzioni di Rastelli e anche, perché no, i contrasti degli avversari. Federico è tornato, con gli occhi della tigre pronto a gustarsi la serie A. Un mese ancora, poi potrà scrivere il finale più bello.
Fonte Sky