PJANIC: “TOTTI MI HA EMOZIONATO, MA IL CALCIO È COSÌ” – Il secondo bosniaco della storia juventina dopo “Brazzo” Salihamidzic si volta indietro e racconta il suo discusso addio alla Roma: “Prima di firmare ho chiamato il mister Spalletti, ho mandato un messaggio a capitan Totti e De Rossi per ringraziarli dei cinque bellissimi anni trascorsi insieme. Il destino ha voluto così. La carriera di un calciatore non è lunghissima… Detto questo, non scorderò mai gli anni nella Capitale, non è stato facile partire. I miei ex compagni erano dispiaciuti ma mi hanno comunque fatto i complimenti. Il messaggio che mi ha mandato Totti mi ha toccato. Il calcio è così. Per me, del resto, questa è la scelta migliore per fare un passo avanti nella mia carriera”. E ancora: “So che probabilmente l’Olimpico romano mi fischierà – prosegue il centrocampista 26enne -, ma io sarò comunque contento di tornare e rivedere i tifosi e gli amici con cui ho passato dei momenti bellissimi”.
“HO CAPITO PERCHÈ LA JUVE VINCE: QUI SI LAVORA PIU’ CHE A ROMA” – Pjanic si dice stupito dei carichi di lavoro affrontati in questi primi giorni di ritiro a Vinovo: “Qui si fatica tanto, più che a Roma. Ho già visto molte cose diverse rispetto a prima, diciamo che ho capito perché è così difficile stare davanti alla Juve…”. Troppo presto per dire quale saranno i compiti tattici di “Giotto”: “Ho una buona intesa con Allegri, parliamo ogni giorno, ci stiamo conoscendo, ma della mia posizione in campo discuteremo più avanti”, spiega Pjanic. Semmai, è già ora di esternare grande umiltà (“mi farò piccolo e mi integrerò il meglio possibile per dimostrare il mio valore”) e di mettere il noi davanti all’io: “Il mister mi schiererà dove sarò più utile per la squadra. La cosa importante è che la Juve giochi bene e vinca: le individualità non mancano, ma qui non ci sono soltanto Pjanic, Dybala e compagnia…”
“IO NUOVO PIRLO? BEL PARAGONE, MA SIAMO DIVERSI” – Alla Juve non mancano nemmeno i tiratori franchi: sai che ressa sui piazzati? “Per quanto riguarda le punizioni, decideremo di volta in volta in campo: calcerà chi avrà più possibilità di segnare. Io nuovo Pirlo? Andrea è stato il centrocampista più forte della Serie A, ma non copierò il suo gioco, siamo diversi. Certi paragoni fanno piacere, ma il mio gioco è un po’ diverso dal suo. Sui piazzati ho lavorato molto con Juninho Pernambucano, ai tempi del Lione, ma ogni giocatore ha la sua tecnica, e io sto perfezionando la mia”.
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- Protagonisti:
- miralem pjanic
Fonte: Repubblica