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La Lazio replica a Bielsa: ”Nessuna clausola di mercato”

La Lazio replica a Bielsa: ''Nessuna clausola di mercato''Claudio Lotito (agf) ROMA – Dopo il comunicato di Bielsa, arriva la risposta della Lazio. In pompa magna, nel centro sportivo di Formello, con la presenza dell’avvocato Gian Michele Gentile per spiegare l’aspetto legale della vicenda Bielsa, del ds Igli Tare per affrontare le dinamiche di  mercato, del segretario generale Armando Calveri per approfondire cosa emerso nel suo viaggio in Argentina e, infine, del presidente Claudio Lotito, che pero si limita a una chiosa senza rispondere alle domande dei giornalisti. L’AVVOCATO GENTILE: “NON SUBIREMO UNA VIOLENZA INGIUSTIFICATA” – Parte il legale della Lazio, che ricostruisce le vicende: “Questo rapporto è nato a metà giugno, ha avuto una serie di trattative verbali, poi è arrivata una proposta di contratto che ha mandato il mister alla Lazio. A questa abbiamo risposto con una nostra contro proposta. Parliamo dell’ultima decade di giugno. Poi è andato personalmente Calveri a trattare e definire i particolari, il 1 luglio è arrivato il contratto ed è stato depositato in Federazione e Lega. Si tratta di un contratto corposo – continua l’avvocato – composto da 13 pagine. Ha una minuziosa e analitica clausola sesta, con descrizione e indicazione delle facoltà del tecnico. Bielsa aveva inviato nella prima stesura una sorta di decalogo, nonostante avessimo chiarito che conoscevamo le prerogative del mister e della società. Lui ci tenne comunque a specificare che il tecnico sarà responsabile dei convocati, che avrà l’autonomia dei compiti professionali, che avrebbe scelto la tattica e il sistema di gioco, che avrebbe avuto massima libertà nell’organizzazione degli allenamenti, di istruire i giocatori, di coordinare gli aspetti sanitari e del materiale, di raccomandare l’assunzione dello staff tecnico di cui si prevedevano 5 membri e che avrebbero dovuto ricevere lo stipendio pattuito da lui stesso, che avrebbe potuto consigliare al club dove ricevere la fornitura dei servizi, suggerire le migliorie necessarie per adempiere alle funzioni, decidere insieme alla società gli alberghi, avere il consenso dell’acquisto del materiale tecnico. Questo è il suo decalogo, gli altri aspetti sono legati agli aspetti economici. ho letto integralmente il contenuto del contratto, non c’è una parola che parla di mercato. Una cosa sono i programmi, una cosa gli impegni contrattuali. Il contratto è stato depositato, un obbligo che è stato effettuato per consentire a lui di ritirare il visto, altrimenti sarebbe rimasto lì in Argentina senza poter venire. Il momento in cui si è rotto il contratto è il 7 luglio, quando ho avuto uno scambio di lettere con il suo Avvocato e mi ha dato conferma che oggi (sabato, ndr) sarebbe arrivato nella Capitale, che avrebbe dormito a Formello e domani sarebbe partito per Auronzo. Ora ci muoveremo di conseguenza: la situazione è grave e delicata. Il contratto è sottoposto alla giurisdizione italiana, quindi verrà valutato come se fosse un allenatore italiano. Trattandosi di contratto di lavoro possiamo rivolgerci anche al Giudice di Lavoro. La Lazio non rimarrà inerme a subire una violenza così ingiustificata”.

TARE: “ACCONTENTATO BIELSA SU TUTTO, HA PARTECIPATO ALLE TRATTATIVE” – È il turno del direttore sportivo Igli Tare: “A maggio ho ricevuto dei segnali da Bielsa, gli ho confermato il nostro interesse e lui ha manifestato la volontà di incontrarci. La sua intenzione era di venire domenica mattina e ripartire lunedì sera. Ci ha chiesto di prolungare la permanenza e in quei giorni gli è stato spiegato dall’inizio alla fine tutto il mondo Lazio, la storia e il lavoro fatto in questi anni. Volevamo dargli la possibilità di fare una scelta sua consapevole, di prendere o meno in considerazione la nostra offerta. Dopo 3 giorni ci siamo lasciati con un accordo verbale e con il permesso di tornare in Argentina per avere l’ok della famiglia sulla scelta. Insieme a Calveri e Lotito in questi 3 giorni insieme a Bielsa abbiamo toccato tutti i punti della futura collaborazione, volevamo creare un progetto importante, con un contratto a lungo termine con uno degli allenatori più importanti del mondo. Ha rifiutato questa e anche l’offerta di un anno più uno in base al raggiungimento di obiettivi. Quindi abbiamo raggiunto un accordo verbale su un contratto di un anno e poi di rivedere a fine stagione insieme la situazione. Con questo accordo, dopo l’ok della sua famiglia, è partito Calveri per la definizione del contratto”.
 
Poi ha affrontato il tema mercato: “Quando ci siamo incontrati aveva un dossier ampio sulla Lazio, dopo il primo contatto telefonico aveva approfondito lo studio sulla squadra. Quando ci siamo incontrati ci ha detto che aveva visto almeno 5 partite di ogni nostro giocatore e anche di quelli Primavera. Questo ci ha colpito. Gli abbiamo proposto i nostri nomi di mercato e abbiamo ricevuto l’ok su alcuni obiettivi, come Jardel e Adriano. Lui era d’accordo sul loro acquisto. Dovevano essere completate 4 operazioni, un centrale e un terzino sinistro, un centravanti titolare e un esterno in caso di partenza di Candreva, che vuole andare via (come suggerisce Lotito al suo fianco, ndr). Ha espresso dubbi su giocatori della rosa, abbiamo fatto un accordo, che questi giocatori potessero essere visti da vicino ad Auronzo. Poi a fine luglio se necessario avremmo fatto altri interventi. Con il suo rientro in Argentina ho avuto il modo di affrontare questi argomenti in tutt’altra maniera. È stata messa in dubbio la posizione di Jardel e Adriano, più quella di Ajeti che gli avevo prospettato: ero andato in Francia per acquistarlo. Ho assecondato le sue decisioni, al telefono gli ho spiegato che siamo consapevoli di chi fosse Bielsa e che quindi l’avremmo accontentato”.
 
E ancora: “Abbiamo assecondato il desiderio di trattare Llorente del Real Madrid, in prestito al Rayo Vallecano, che avrebbe voluto darci il giocatore in prestito secco. Le condizioni del prestito erano 500mila euro, con la garanzia che il giocatore avrebbe dovuto giocare l’80% delle partite titolare. Altrimenti si sarebbe raddoppiato il prezzo e non avremmo potuto comprarlo. Bielsa mi ha chiesto di contattare direttamente il giocatore, che gli ha risposto che lo ringraziava, ma che non voleva lasciare la Spagna. Lo stesso è stato per un altro centrale, Mammana del River Plate. All’ultimo giorno prima della partenza per il Lione, avevo un’informazione che il calciatore potesse venire alla Lazio. Abbiamo cercato di convincerlo, era un’operazione da 8-9 milioni di euro. Mi ha richiamato dopo mezz’ora e abbiamo saputo che non era possibile acquistarlo perché aveva trovato un accordo con il Lione. Il terzo giocatore era Morel del Lione, visto che l’aveva avuto a Marsiglia. Gioca da terzino ma lui lo vedeva come centrale. Lui voleva venire, noi volevamo prenderlo ma 2-3 giorni fa abbiamo avuto la risposta del Lione: hanno considerato incedibile. Il quarto giocatore è Rodrigo Caio, il difensore del San Paolo. Io lo seguivo da due anni, ma doveva capire bene la sua situazione. Avevamo un accordo di approfondire l’argomento più in là visto che era impegnato in Libertadores e poi alle Olimpiade. È una trattativa in essere. Sulla fascia sinistra abbiamo valutato Beausejour, sarebbe stato solo l’alternativa alle nostre trattative, quelle di Adriano e di un altro giocatore, di cui ho ricevuto l’assenso e che sto cercando tuttora di prendere. Con l’uscita di Candreva abbiamo bloccato un giocatore da prendere al suo posto. Sia lui che Valencia sono nomi da noi proposti e Bielsa ci ha detto ok. In questi caso c’è  la volontà del giocatore, ma le tempistiche delle trattative non possono essere decise dalla Lazio. La cosa più importante è che abbiamo concesso tutte queste cose a uno che non era nemmeno l’allenatore della Lazio, perché il contratto è stato depositato il primo luglio. Tutte le volte che ho parlato con lui gli ho spiegato che la cosa più importante fosse la correttezza tra di noi. Avevamo un accordo confermato il 29 giugno dal presidente, che dopo il ritiro di Auronzo avremmo stanziato 30 milioni di euro sul mercato per sopperire alle sue eventuali richieste. A Bielsa ho spiegato il desiderio di tutti i tifosi di averlo a Roma non appena uscito il suo nome. Gli ho fatto capire che la cosa che mi dispiaceva di più che la gente lo stava aspettando con ansia. Il 6 luglio non era possibile parlare ancora di rinvii di partenze. La sua spiegazione è sempre stata che per necessità chiedeva 26-27 giocatori in ritiro, insieme a lui abbiamo lasciato Bisevac e Gentiletti fuori, perché erano in dirittura d’arrivo accordi per una cessione. All’inizio della prossima settimana speravamo di chiudere due acquisti, di cui uno Valencia”.
 
Il caso Pato: “Poi ho ricevuto una sua chiamata per un suo desiderio di Pato. Gli ho spiegato che aveva qualità, ma avevamo dei dubbi sulla sua tenuta fisica. Mi ha garantito che se allenato da lui poteva essere un giocatore importante, che avremmo dovuto fare di tutto per prenderlo. Ho portato avanti la trattativa, mi sono incontrato con l’agente mercoledì per formulare una proposta di 4 anni molto importante a livello economico. Bielsa sapeva lo standard dei nostri ingaggi, questa proposta a Pato è stata una proposta per farlo di diventare uno dei 3 giocatori più importanti, a livello di quello che percepiva Klose. Siamo rimasti con Pato che avrebbe parlato con la moglie per darci una risposta definitiva. Il suo agente ha detto che non aveva nessuna proposta così importante in Europa. Ho parlato con Pato il giorno dopo e mi ha detto che voleva chiudere il contratto con il Corinthians fino a dicembre e che non voleva lasciare il Brasile. Ho avuto un discorso acceso con Bielsa nell’ultima serata prima della sua lettera, riguardava proprio questa trattativa. Era informato da terze persone di una cifra sbagliata della nostra proposta. Io gli ho dato la possibilità di parlare con l’agente del ragazzo e di avere le cifre proposte dalla Lazio. Se non fossero state quelle raccontate da me, avrei dato le dimissioni. Ci sono stati disturbi esterni, so che tanta gente esterna al mondo Lazio ha fatto queste cose. So che sono arrivate anche da persone intorno a lui, ci hanno messo il bastone tra le ruote”.
 
Le scadenze che ha scritto sul comunicato: “Lui metteva sempre il 5 luglio come scadenza dei primi 4 giocatori, gli è stata concessa la possibilità di partecipare a tutte le trattative. Dei 7 giocatori citati da lui, da programma due dovevano essere acquistati ad agosto. L’importante erano i 4 all’inizio o almeno due. Di questi due giocatori, Valencia e Pato, aveva un contatto diretto quotidiano e mi riferiva che c’erano delle difficoltà. Gli ho spiegato che avevamo degli accordi e doveva avere pazienza. La cosa importante per lui invece doveva essere presentarsi il 5 luglio con la squadra per affrontare la prima settimana di lavoro. La sua non presenza ci ha messo in difficoltà, ha sempre detto che non aveva mai conosciuto nella sua carriera una società con dirigenti che hanno un desiderio tale di creare un progetto con lui. Pensavo e speravo di aver creato un rapporto sereno e di collaborazione. Viverlo da vicino mi ha fatto capire che il soprannome che gli hanno dato fa capire tante cose. Ma abbiamo conosciuto una persona eccezionale, molto preparata. Il suo arrivo in Italia avrebbe avuto un significato forte. Tutti gli obiettivi che abbiamo deciso insieme sono ancora in essere. Le idee di Bielsa o gli accordi stabiliti saranno portati avanti. Prandelli? Il problema nostro è che abbiamo avuto un contratto, non si poteva prevedere che questo contratto non venisse rispettato”.

PRENDE PAROLA  LOTITO, I GIORNALISTI SE NE VANNO – Poi tocca a Lotito prendere la parola. I cronisti presenti provano a fare domande per evitare il solito monologo, ma lui si rifiuta di rispondere e inizia a parlare. Per rispetto verso la nostra professione, non riporteremo la sua chiosa alla vicenda Bielsa.

ss lazio

serie A
Protagonisti:
claudio lotito
marcelo bielsa
igli tare

Fonte: Repubblica

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