Lega Pro, l’esempio della Feralpisalò: scuole calcio per disabili
Pionieri di un nuovo modello. Quello di un calcio aperto a tutti, anche ai bambini con disabilità. Il progetto “Senza di me che gioco è?” presentato dalla Feralpisalò vuole essere non solo un’iniziativa importante dal punto di vista sociale, ma un vero e proprio esempio replicabile da parte delle società sportive nazionali. Si parte da Brescia, si passerà in futuro per Salò, ma l’idea della società gardesana è che “Senza di me che gioco è?” possa andare ben oltre in tutta Italia.
“Un approccio educativo” – Il settore giovanile della Feralpisalò aprirà le porte anche ai bambini speciali, seguiti nell’attività sportiva da allenatori ed educatori della società. Il progetto è iniziato diversi mesi fa. Un lavoro questo che ha un’importanza rilevante sotto il profilo sociale non solo per i ragazzi che vi parteciperanno ma per tutto l’ambiente della Feralpisalò in ambito giovanile: “Questa iniziativa – ribadisce la dottoressa Isabella Manfredi, direttore comunicazione della Feralpisalò – porta con sé un valore, quello dell’inclusione sociale, che è fondamentale. Avremo la responsabilità educativa e pedagogica dei ragazzi. In questi mesi abbiamo voluto sensibilizzare i nostri allenatori e puntare sull’accoglienza dei nostri ragazzi, che già partecipano alle nostre attività sportive. Il nostro obiettivo è trasferire ai nostri giovani questo approccio educativo e inclusivo, che fa parte della nostra vocazione. La nostra volontà è di metterci a disposizione della comunità, del territorio e dei ragazzi. Sperando di fare il meglio per loro”.
“Risvolti sociali e sportivi” – Tanta soddisfazione anche da parte del prossimo responsabile del settore giovanile della Feralpisalò, Pietro Strada: “Ringrazio Pietro Lodi, che si è occupato della stesura e pianificazione del progetto, e Francesco Pellegrini, che si occuperà della formazione degli allenatori fungendo da coordinatore dei lavori. Siamo felici che questo progetto veda la Feralpisalò in prima linea. Questo dimostra che la nostra società ha grande sensibilità: il progetto “Senza di me che gioco è?” ha risvolti importanti non solo sotto il profilo sociale, ma anche dal punto di vista sportivo”.
Fonte: SkySport