Lionel Messi e la Nazionale argentina, un’amore mai sbocciato tra lo spettro di Maradona e i conati di vomito. Cresciuto calcisticamente nel Barcellona dopo i primi passi tra le giovanili di Grandoli e Newell’s Old Boys, la Pulce è stato subito ribattezzato come il Pibe de Oro, ma non è mai riuscito ad entrare come l’ex n.10 del Napoli nei cuori dei tifosi dell’albiceleste, un po’ per aver fallito tutte la grandi competizioni e un po’ perché accusato di impegnarsi al 100% solo con il Barca.
In blaugrana Messi ha vinto praticamente tutto dalla Liga alla Champions League passando per il Mondiale per club e ben cinque Palloni d’oro compreso quello dell’ultima edizione (2009, 2010, 2011, 2012 e 2015). In Nazionale il n.10 del Barça ha deluso sempre inanellando una serie di flop: prima dell’ultimo (la finale di Coppa America persa ancora col Cile) come dimenticare la grande occasione sciupata in Brasile nella finalissima con la Germania del 2014. E poi il Mondiale 2010, la Coppa America 2011 e la Coppa America 2015. Gli unici successi ottenuti da Messi con l’Argentina risalgono alle Nazionali minori: Mondiale Under 20 nel 2005 e oro olimpico con l’Under 23 nel 2008.
Una serie di insuccessi arrivati insieme ad altri guai fuori dal campo, dai problemi di salute fino a quelli con il fisco. A stupire tutti, in particolare, sono i conati di vomito che il campione argentino accusa quando gioca in Nazionale come successogli anche nel corso della stessa finale dei Mondiali del 2014. E poi ci sono le accuse di frode fiscale che spingono i giudici spagnoli a chiedere una condanna a 22 mesi di carcere, mentre fanno meno scalpore ma rischiano di fargli perdere il legame con la sua famiglia i retroscena su alcune sue scappatelle a Las Vegas. Storie di gossip, salute e cattivi consigli che hanno in parte condizionato la carriera di Messi in Nazionale finita male e prima del previsto.
Fonte: Sky