Gioie Azzurre: 10 anni fa il rigore di Totti all’Australia
È difficile stabilire se ci voglia più coraggio per tirare un rigore decisivo con il cucchiaio o con una botta potentissima sotto l’incrocio dei pali. C’è solo una persona che potrebbe dircelo, avendo sperimentato entrambe le situazioni, e risponde al nome di Francesco Totti. Ma se il suo scavetto a van der Sar nella semifinale di Euro2000, complice una partita epica dal primo all’ultimo minuto, è stato decantato e sezionato in ogni suo frame, si tende a dimenticare l’altro rigore che costituisce una pietra miliare nella carriera di Totti in azzurro: quello contro l’Australia, agli ottavi del Mondiale 2006, tirato esattamente 10 anni fa.
Non solo canguri – Il 26 giugno 2006 l’Italia scende in campo alle 17 con il sorriso di chi, tabellone alla mano, sa che la strada è spianata fino alla semifinale (con questo Europeo stiamo pareggiando il conto con la fortuna): ne uscirà solo 95 minuti dopo con la faccia di chi ha appena visto un fantasma. Meglio non sottovalutare nessuno, al Mondiale, nemmeno i simpatici australiani: se noi siamo quelli di “pizza e mandolino”, loro restano ancorati a “canguri e boomerang” nell’immaginario collettivo. Di certo non ti immagini che sappiano giocare a pallone. Eppure quella volta fecero di tutto per dimostrare al mondo quanto si sbagliasse, inchiodando sullo 0-0 i maestri italiani e portando la gara a un secondo dai supplementari.
Niente moviole – Poi succede che Fabio Grosso decide di diventare l’uomo del destino e, prima di passare alla storia per “il gol di Grosso” e il rigore alla Francia, si invola sulla sinistra, entra in area e con una sterzata tende la trappola all’ingenuo Lucas Neill facendosi agganciare qual tanto che basta per indurre Medina Cantalejo a indicare il dischetto. Rivedendolo non è un rigore netto: è il classico contatto che farebbe discutere per ore, ma quel pomeriggio siamo tutti azzurri e non c’è tempo per le moviole.
E niente cucchiai, per favore – È già il 95° e Totti sfida Schwarzer in una guerra di sguardi e nervi da duello western. Je farà er cucchiaio? Non è il momento di scherzare, Francesco. Te lo chiedono anche le nostre coronarie. Siamo in 10 per l’espulsione di Materazzi e senza più energie, tutto quello che chiediamo è chiuderla qui senza la tortura dei supplementari. Il rigore che Totti calcia rientra nella categoria “imprendibili”: forte e teso sotto all’incrocio dei pali. Liberatorio. Pollice in bocca e via verso la bandierina, dove il primo a raggiungerlo, di corsa dalla panchina, è quel Del Piero con cui ha fatto staffetta solo 20’ prima. Non c’è neanche il tempo per riportare il pallone a centrocampo: il 26 giugno 2006 l’Italia inizia a vincere il suo Mondiale.
Fonte: Sky