Roma, follia del baby Tumminello. Testata all’arbitro nella semifinale Primavera
L’attaccante della Primavera della Roma Marco Tumminello (agf) ROMA – Una follia dopo la doppietta costa la finale scudetto e forse la carriera in giallorosso a un baby romanista. L’attaccante della Primavera della Roma Marco Tumminello l’ha fatta grossa: siamo nel secondo tempo supplementare della semifinale scudetto contro l’Inter, dopo un’altalena di risultati le squadre sono sul 3-3 e mancano pochi minuti ai rigori. La Roma protesta chiedendo un rigore, la panchina esplode. L’arbitro vede tutto, s’avvicina e chiama a sé Tumminello, che dopo aver realizzato due gol era stato richiamato dal tecnico Alberto De Rossi. A quel punto il centravanti diciassettenne perde la testa. Uscendo dalla panchina s’avvicina al direttore di gara e va testa a testa con lui, colpendolo lievemente. Immediato il cartellino rosso, che scatena una nuova reazione del ragazzo, con calci alla panchina e gesti altrettanto plateali.
Ora Tumminello rischia una lunga, se non lunghissima squalifica. Subito però ha incassato un provvedimento durissimo della Roma, che ha deciso di sospendere il giovane calciatore a tempo indeterminato. “L’As Roma – si legge in un comunicato del club – con profondo rammarico, stigmatizza il comportamento assunto dal proprio calciatore Marco Tumminello nel corso della semifinale del campionato Primavera. Il giocatore verrà immediatamente sospeso dal Club a tempo indeterminato”. Lo stesso Tumminello ha voluto fare mea culpa, attraverso il proprio profilo facebook: “Non conta la doppietta, in questo momento c’è poco da dire, chiedo scusa alla società per questo brutto gesto accaduto in una serata speciale per noi. Ora andiamoci a prendere questo scudetto che ce lo meritiamo. Forza Roma Primavera”. Curioso che quella di Tumminello sia la seconda reazione scomposta di un attaccante romanista: durante il derby con la Lazio di poche settimane fa Sadiq aveva colpito un avversario ricevendo 6 giornate di squalifica.
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- Protagonisti:
- Marco Tumminello
Fonte: Repubblica