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Pedullà: “Sturaro sì, Jorginho no: la meritocrazia di casa Conte”

Ci avevano raccontato che la meritocrazia del campionato avrebbe fatto la differenza. Ci avevamo detto che “chi non gioca, resta a casa”, quante volte abbiamo ascoltato un motivetto del genere? Tifiamo Italia, sempre e comunque, nella speranza che le qualità tattiche e temperamentali di Antonio Conte possano fare la differenza in Francia, l’organico sembra modesto rispetto a tanti altri. Indipendentemente da questo discorso, torniamo alla premessa: chi è stato il miglior regista, come minimo uno dei migliori, della serie A appena archiviata? Jorginho merita sicuramente una citazione, ha spesso illuminato il Napoli. Se non il migliore, uno dei primi te. Ha giocato sempre, senza sosta, con un rendimento straordinario. Eppure, malgrado le mille avversità (ko Verratti,Marchisio e Montolivo) alla fine Conte decide di lasciarlo a casa. Per preferirgli Sturaro che ha altre caratteristiche. Quindi il ct è libero di fare qualsiasi tipo di scelta, ma la prossima volta non venga a dire che le gerarchie sono quelle del campionato e che chi gioca ha molte chance in più. Nessuno gli crederebbe, neanche un bambino di sei anni. La meritocrazia di casa Conte ha altri connotati: inutile fare polemiche, è una constatazione suffragata dai fatti. Amen.

Alfredo Pedullà

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