Inter, Mancini aspetta i cinesi. Senza garanzie può essere addio
Roberto Mancini (agf) MILANO – La cessione della maggioranza dell’Inter al Suning Commerce Group è ormai ad un passo. Nei prossimi giorni è previsto il viaggio dei vertici del club nerazzurro a Nanchino, sede del gruppo asiatico presieduto da Jindong Zhang, per definire l’affare. Con l’ingresso dei cinesi, che con questa operazione acquisiranno il 70 percento del capitale sociale del club, l’attuale presidente Erick Thohir scenderà al 30 percento, Massimo Moratti, invece, dovrebbe uscire definitivamente dall’Inter. Questo, almeno al momento, è il disegno.
Il nuovo assetto societario porterà inevitabili cambiamenti sulla parte sportiva: tecnico e mercato, ma nemmeno più di tanto. Roberto Mancini, rimasto all’oscuro dei movimenti del tycoon indonesiano, è ancora scosso per gli avvenimenti. L’allenatore, tornato da qualche giorno dalle vacanze, una volta chiuso l’affare (entro il 30 giugno), chiederà al nuovo proprietario chiarimenti sui piani futuri per iniziare a programmare la prossima stagione o eventualmente rivedere il suo progetto, che per ora è quello di restare sulla panchina dell’Inter, ma nulla è scontato. Tutto dipenderà dalle garanzie che il gruppo asiatico sarà in grado di dare al tecnico. Intanto, si fanno i nomi di Cesare Prandelli e Diego Simeone come possibili sostituti.
Detto del tecnico c’è il mercato. Nonostante i cinesi abbiamo grande disponibilità economiche l’Inter dovrà rispettare le regole del Fair Play Finanziario, che prevedono una perdita massima di 30 milioni nell’esercizio 2015/16 e pareggio di bilancio nel 2016/17. E’ vero che le modifiche apportate al regolamento sul FPF a maggio 2015 prevedono che, in caso di “significativo cambiamento della proprietà e/o del controllo” di un club, quest’ultimo ha la possibilità di chiedere alla Uefa di stipulare un “voluntary agreement” con l’obiettivo di arrivare nel giro di quattro anni al pareggio di bilancio, ma è altrettanto vero che questa possibilità non è prevista per l’Inter, che nei tre esercizi precedenti ha stipulato un “accordo transattivo” con l’Uefa. Quindi il piano di vendere almeno un paio di giocatori per creare plusvalenze di circa 50 milioni resta d’attualità. Così come resta valido l’input: si deve vendere prima di poter acquistare nuovi calciatori.
Sulla lista delle partenze ci sono i nomi di Handanovic, Murillo, Brozovic, Melo e Icardi. In entrata oltre a Banega – già acquistato – gli obiettivi restano, Rekik, Vilhena (affare quasi chiuso), Van der Wiel, Zabaleta, Mammana, Otavio, Biglia, Candreva e Gabbiadini. Per Biglia e Candreva l’Inter discute da tempo con la Lazio, ma Claudio Lotito non ha intenzione di fare sconti: il prezzo dei singoli si aggira sui 25-30 milioni. Una cifra fuori mercato per l’Inter, che è ad un soffio dall’abbandonare l’idea per tuffarsi su Gabbiadini. Obiettivo nerazzurro è anche Bruma, che al quotidiano olandese AD, ha detto: “Ho parlato con i dirigenti nerazzurri. Ho fatto delle domande per capire le loro intenzioni. Non ho ancora deciso quale sarà il mio futuro. Mi piacerebbe parlare con De Vrij per capire qualcosa di più sulla sua esperienza in Italia. E’ possibile anche che rimanga al PSV e non sarebbe una punizione”.
Inter
- Protagonisti:
- Roberto Mancini
Fonte: Repubblica