Lazio, Adriano a un passo Ma ora spunta Ansaldi
Adriano, terzino del Barcellona ROMA – Le priorità del mercato sono state stabilite tempo fa dal direttore sportivo Igli Tare: “Stiamo cercando un difensore centrale e un centravanti”. Ma l’opera di restauro della Lazio della prossima stagione, in attesa di risolvere il rebus in panchina, passa anche attraverso altri innesti.
ADRIANO SEMPRE PIÙ VICINO – Come quelli dei terzini, ad esempio, possibilmente duttili e con una buona esperienza a livello internazionale: non è un caso che il club biancoceleste stia parlando da tempo con Adriano del Barcellona, per tentare di convincerlo ad accettare il quadriennale da 2 milioni annui. Un’offerta che ha trovato proprio in questi giorni l’assenso del difensore brasiliano, che però prima di mettere tutto nero su bianco con la Lazio deve trovare un accordo con i catalani per sciogliere il contratto che lo lega ai blaugrana fino al termine della prossima stagione. Niente di insormontabile, anche perché il suo rapporto con il Barcellona è ottimo, ma c’è ancora da aspettare e il club di Lotito preferisce mantenere un profilo basso, smentendo che la trattativa sia pressoché chiusa come invece si dice in Spagna.
LA NUOVA PISTA È ANSALDI – Anche per questo, forse, la Lazio si sta muovendo pure per un altro terzino, per caratteristiche molto simile allo stesso Adriano. Si tratta di Ansaldi del Genoa, pure lui estremamente duttile e dall’ingaggio molto oneroso: nell’ultimo anno con i rossoblù, il suo stipendio (oltre i 3 milioni) è stato pagato a metà dallo Zenit, squadra proprietaria del cartellino. Ansaldi piace proprio per la sua versatilità, basti pensare che è arrivato al Genoa come terzino sinistro ed è stato impiegato prima come centrale di sinistra della difesa a tre e poi come esterno destro. Può giocare ovunque, insomma, e lo fa sempre con un rendimento alto. Curioso che anche per Ansaldi, così come per Adriano, ci sia come concorrente la Roma. Si profilano altri derby di mercato.
Lazio
- Protagonisti:
- adriano
- Tare
- Ansaldi
Fonte: Repubblica