Juventus, resta anche Evra. Per Morata ultimo tentativo
Patrice Evra (agf) ROMA – La Juventus va in vacanza con il solito carico di ori. Ma anche, come vedremo, con un sottofondo di problemini. Da cinque anni, in ogni caso, due trofei su tre, in Italia, li vince lei, è una tirannia che sta assumendo contorni persino preoccupanti (“Se vincono sempre gli stessi, ci rimette l’intero movimento”, sussurrava un’anonima voce milanista nella notte dell’Olimpico), che però, di grazia, certo non preoccupano gli juventini, già pronti a un’ulteriore operazione di rinforzo che li staglierà vieppiù dalla concorrenza. Tanto, lo sguardo si poserà sulle vicende italiane (che i bianconeri riescono a sbrigare anche regalando un quarto della stagione agli avversari) solamente di striscio perché l’obiettivo conclamato, nell’anno che verrà, sarà la Champions League. “E’ quello che vogliamo”, conferma perentoriamente Dybala. Ed il progetto che ha suggerito a due veterani come Evra e Barzagli di prolungare per un altro biennio il contratto in scadenza: “In effetti”, spiega il difensore azzurro, “ci sentiamo pronti per vincerla, è anche questo il motivo per cui ho scelto di andare avanti fino al 2018. La maggior parte della rosa resterà, il gruppo è formato, ormai siamo competitivi ai massimi livelli. È chiaro che a questo punto il primo obiettivo della prossima stagione sarà la Champions League. Tra di noi ne siamo convinti”. RESTA ANCHE EVRA – Dopo aver alzato pure la Coppa Italia, anche il terzino francese ha scelto di restare. Ha aspettato a decidere perché aveva in mente di tornare al Monaco (in Costa Azzurra ha casa) e di chiudere la carriera in Francia, ma poi Marotta e Allegri sono riusciti a convincerlo. “Sì, ho scelto: rimango. Non è ancora ufficiale, ma la società lo sa”. Avrà un anno di contratto più un’opzione sul secondo. Per l’allenatore, la sua presenza è fondamentale soprattutto per la crescita di Alex Sandro, che non ha ancora ribaltato le gerarchie e che dal collega veterano ha ancora tantissimo di imparare. Evra, inoltre, è con Buffon il leader dello spogliatoio: se fosse partito, avrebbe aperto un vuoto. IL REGALO DI ADDIO – Morata invece quasi certamente partirà, lasciando il gol che ha assegnato la Coppa Italia come una specie di testamento (un discorso che s’allarga anche a Cuadrado, autore dell’assist decisivo e destinato a tornare al Chelsea). Marotta farà un ultimo tentativo per ricomprare il “diritto di recompra” con cui, pagando 30 milioni, il Real lo riporterò a casa, ma da Madrid hanno già fatto sapere che non se ne parlerà almeno fino alla finale di Champions di sabato prossimo. In ogni caso, l’anno prossimo Morata rischia seriamente di non giocare né nella Juventus né nel Real: vuole il posto che fisso, che né Zidane né Allegri possono garantirgli, e probabilmente andrà a cercarselo in Premier. Arsenal e Liverpool lo vogliono. La valutazione è di 50 milioni (il Real, dunque, ci farebbe una “cresta” di venti). In Inghilterra sembrano orientati a pagarli. La Juve pare sul punto di rassegnarsi. LA DELUSIONE DI DYBALA – Non tutti erano felici, ieri notte. Di Morata abbiamo detto. Ma anche Dybala masticava un retrogusto di profonda amarezza, dietro ai sorrisi con il quale ha festeggiato i primi trionfi della sua carriera. La Juve, infatti, gli ha negato il permesso di partecipare con l’Argentina alle Olimpiadi di Rio. I bianconeri hanno esercitato un diritto (i Giochi non fanno parte del calendario ufficiale della Fifa e dunque non c’è l’obbligo, da parte dei club, di mettere i giocatori a disposizione delle federazioni nazionali), approfittando del fatto che il ct Martino non aveva convocato per la Copa America giocatori in età per il torneo di Rio, riservato agli under 21 dell’ultimo biennio: è un caso che riguarda anche Icardi, sul quale l’Inter non si è ancora espressa. Dybala ci è rimasto parecchio male: “Mi dispiace molto, sarebbe stato il mio primo torneo con l’Argentina, ci sarei andato davvero volentieri. Ma la Juve non mi ha dato il permesso. Non mi resta che andarmene in vacanza, mentre i miei compagni saranno quasi tutti ancora impegnato tra Europei e Copa America”. Quanto meno, Agnelli ha dimostrato di non fare distinzioni tra ct e che certe scelte non sono un dispetto a Conte. Semplicemente, la Juve pensa solo a se stessa. Pare che questo aiuti a vincere, e in particolare a stravincere. juventus
- Protagonisti:
- patrice evra
Fonte: Repubblica