Sassuolo-Inter 3-1, Di Francesco può sognare l’Europa
(ansa) REGGIO EMILIA – Sette giorni d’Europa, aspettando un regalo da chi, tanti anni fa, diede inizio alla straordinaria cavalcata verso la Serie A. Il Sassuolo fa il suo, blinda il sesto posto che solamente in caso di vittoria della Juventus nella finale di Coppa Italia vorrebbe dire Europa League e lo fa battendo un’Inter (3-1) che non aveva più nulla da chiedere al campionato. La ciliegina sulla torta può metterla Massimiliano Allegri, l’uomo che nel 2008 portò i neroverdi dalla allora Serie C1 alla Serie B: capitan Magnanelli, che oggi sorride nonostante lo svarione che ha provocato l’unico gol nerazzurro di serata, era già uno degli elementi cardine di una formazione che ha vissuto un’ascesa strabiliante in questi anni. SUCCESSO MERITATO – Archiviata una vigilia caratterizzata dai tanti forfait, i presenti (in casa Sassuolo) non fanno rimpiangere gli assenti, a partire da Matteo Politano, che sostituisce il tanto celebrato Berardi e firma una doppietta dal peso specifico enorme, dopo aver già trovato la zampata da tre punti a Frosinone. Discorso diverso per l’Inter, con Mancini che non si abbandona agli esperimenti, scegliendo Felipe Melo davanti alla difesa e Jovetic come centravanti tattico. Le motivazioni fanno però la differenza e i padroni di casa sbloccano dopo soli sei minuti, strizzando anche l’occhio alla buona sorte: deviazione di Murillo sul sinistro di Politano, spiazzato Carrizo. I nerazzurri provano a rialzarsi, la manovra non è nemmeno delle peggiori ma manca quella cattiveria necessaria per spaventare Consigli. Avanti di un gol, il Sassuolo può giocare il calcio che preferisce: squadra compatta, pronta ad attaccare lo spazio in ripartenza. Politano per l’inserimento dirompente di Duncan, il prodotto del vivaio interista mette in mezzo per Sansone che non arriva sul pallone in spaccata. Poco male, sul secondo palo è solissimo Pellegrini per il tocco del 2-0 a porta sguarnita.
PALACIO ILLUDE, POLITANO CHIUDE – A cavallo della mezz’ora, l’Inter vive il suo momento migliore. Eder di testa impegna severamente Consigli, poi Magnanelli si addormenta palla al piede all’interno dell’area e Brozovic lo attacca alle spalle: Palacio raccoglie e batte il portiere col mancino, Di Francesco va su tutte le furie. Ma la difesa nerazzurra è già in vacanza, Gazzola al 39′ ha metri di spazio davanti a sé sulla corsia e pennella il cross per la testa di Politano, che non è un gigante ma prende perfettamente il tempo a un Telles inspiegabilmente nella posizione di terzino destro e trova l’incrocio dei pali con la sua incornata. L’avvio di ripresa sembra poter riaprire il discorso: D’Ambrosio insacca di testa su un assist di Kondogbia, il gol viene inizialmente convalidato. Passano almeno 15 secondi e l’assistente di Gervasoni ci ripensa, segnalando un fuorigioco che, all’esame del replay, risulta inesistente. L’Inter perde le staffe, Murillo si fa cacciare per proteste dopo aver sgambettato Falcinelli: rosso indubbiamente fiscale ma ineccepibile, visti i gesti reiterati del centrale. Non c’è più partita, con Mancini che regala minuti ai giovani Radu e Della Giovanna e Di Francesco che regala la standing ovation a Politano. Per l’Europa neroverde ora serve il regalo di Allegri.
SASSUOLO-INTER 3-1 (3-1)
Sassuolo (4-3-3): Consigli 6.5; Gazzola 6.5, Cannavaro 6, Acerbi 6.5, Peluso 6; Pellegrini 7 (29′ st Missiroli sv), Magnanelli 5.5, Duncan 7; Politano 7.5 (35′ st Biondini sv), Defrel 6 (6′ st Falcinelli 6), Sansone 6.5. (Pegolo, Pomini, Antei, Longhi, Trotta). All.: Di Francesco
Inter (4-3-3): Carrizo 5.5 (27′ st Radu sv); D’Ambrosio 5.5, Murillo 4.5, Juan Jesus 5, Telles 4.5; Brozovic 5, Melo 5, Kondogbia 5 (25′ st Nagatomo); Palacio 6 (36′ st Della Giovanna), Jovetic 5, Eder 5.5. (Gyamfi, Miangue, Santon, Bonetto, Biabiany, Gnoukouri, Baldini, Correia, Manaj). All.: Mancini
Arbitro: Gervasoni
Reti: 6′ pt Politano, 26′ pt Pellegrini, 31′ pt Palacio, 39′ pt Politano
Ammoniti: Magnanelli, Telles, Juan Jesus, Brozovic, Cannavaro, Duncan
Espulso: Murillo (14′ st) per proteste
Recupero: 1′ e 2′
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Fonte: Repubblica