NAPOLI – L’ultimo sabato di campionato si svolge e si chiude proprio come i tifosi del Napoli avevano sognato: la gara col Frosinone, già retrocesso ma mai domo, finisce 4-0 grazie alla rete di capitan Hamsik e alla tripletta di Gonzalo Higuain, che cancella Gunnar Nordahl dai libri di storia. Il record di gol in un campionato a 20 squadre, quello che sembrava imbattibile con le difese moderne, viene aggiornato 66 anni dopo e porta la firma del Pipita. È il coronamento di un successo che già vale molto di per sé, perché fa segnare il nuovo record del Napoli nell’era dei tre punti ed il secondo posto, che regala l’accesso diretto ai gironi di Champions League.
FROSINONE IN CAMPO COI MIGLIORI – Roberto Stellone, accolto con grande affetto dai suoi ex tifosi, non intende fare regali: senza Bardi, Zappino occupa il posto tra i pali, ma per il resto quella giallazzurra è la migliore formazione possibile, con Dionisi e Ciofani davanti e Sammarco a supporto. Nessuna sorpresa nell’undici di Sarri, che piazza in campo Chiriches al posto dello squalificato Albiol: per il resto, la formazione è quella preferita dal tecnico, ormai quasi una filastrocca, che si chiude col classico Callejon-Higuain-Insigne.
CIOCIARI PRESTO IN DIECI – Il Frosinone fa subito capire che non sarà facile, mettendo in difficoltà gli azzurri col pressing alto e le marcature strette. La partita dei ciociari, però, si complica già al quarto d’ora: Gori trattiene Insigne, Celi fischia fallo e il centrocampista ospite calcia il pallone addosso al 24 azzurro, per poi indugiare nelle proteste; per l’arbitro, è abbastanza per mandare Gori sotto la doccia. Se già prima la partita doveva farla il Napoli, con il Frosinone in 10 diventa assedio, quasi senza soluzione di continuità.
HAMSIK SBLOCCA E RAGGIUNGE MARADONA – Col passare dei minuti, le occasioni crescono di numero e in pericolosità: ci provano un po’ tutti, da Hysaj a Ghoulam, da Chiriches a Insigne, che va a colpire la traversa. Il portiere giallazzurro Zappino sembra insuperabile, soprattutto in occasione delle due parate che compie su Callejon. Higuain, il primo ad andare vicino al gol, si ritrova invece ingabbiato e vede complicarsi la rincorsa al record del “Pompierone” milanista. Il Napoli colleziona tiri e calci d’angolo (saranno 15 a fine gara) ma non sembra in grado di sbloccare il risultato: ci riesce solo allo scadere del primo tempo, quando Insigne cerca il Pipita al limite dell’area piccola, Crivello lo anticipa ma c’è Hamsik, pronto al tap-in che fa esplodere il San Paolo e vanifica il vantaggio della Roma a Milano. Per lo slovacco, anche la soddisfazione del gol n.81 in maglia azzurra, traguardo che gli consente di raggiungere un certo Diego Armando Maradona.
NELLA RIPRESA, ECCO IL PIPITA – Nel secondo tempo, però, la pioggia aumenta fin quasi a diventare diluvio e si comincia a respirare aria di leggenda. Col vantaggio ormai acquisito, il Napoli comincia a giocare solo per Higuain, che però deve fare i conti con una gabbia di quattro uomini: da sinistra si accentra Russo, da metà campo arretra Sammarco e con Crivello e Blanchard circondano sistematicamente il Pipita. Gli azzurri capiscono che è a destra, dove c’è più spazio, che bisogna affondare. Il la lo dà Allan, con una serpentina tra tre uomini prima dello scarico in mezzo per la zampata del n.9 argentino. Passano dieci minuti ed è Hysaj ad affondare sulla corsia di destra e crossare per la girata al volo del Pipita.
ROVESCIATA PER IL RECORD ASSOLUTO – Agguantato Nordahl, l’argentino è nella storia, ma non basta. È il minuto 26, il Pipita riceve palla quasi fuori area, spalle alla porta, se la alza di petto e fa partire una splendida rovesciata, un pallone che come un arcobaleno scavalca l’incolpevole Zappino ed incide il nome di Gonzalo Higuain nella storia del campionato italiano. È capocannoniere con 36 gol all’attivo, senza rivali. Restano meno di venti minuti da giocare e sono buoni solo per gli almanacchi; Ciofani manca il gol della bandiera che il Frosinone avrebbe meritato (ci va vicino anche Kragl, prima del terzo gol di Higuain, ma la traversa gli dice di no). Non c’è recupero, solo festa e abbracci, culminati nella foto di gruppo col sottofondo dell’inno della Champions League. È la serata perfetta, che premia giustamente il Napoli più forte dell’era post-maradoniana.
NAPOLI-FROSINONE 4-0 (1-0)
NAPOLI (4-3-3): Reina 6, Hysaj 7, Chiriches 7, Koulibaly 7 (31′ st Regini sv), Ghoulam 6.5, Allan 7, Jorginho 6.5, Hamsik 7.5 (38′ st Lopez sv), Callejon 7 (19′ st Mertens 6.5), Higuain 9, Insigne 6.5 (1 Rafael, 22 Gabriel, 11 Maggio, 94 Chalobah, 3 Strinic, 6 Valdifiori, 88 Grassi, 77 El Kaddouri, 23 Gabbiadini). All.: Sarri
FROSINONE: (4-3-1-2): Zappino 7, M.Ciofani 6.5, Russo 6, Blanchard 6.5, Crivello 6, Frara 5.5 (31′ st Soddimo sv), Gori 4.5, Kragl 6.5 (22′ st Carlini sv), Sammarco 6, D.Ciofani 5.5, Dionisi 6. (33 Leali, 28 Rosi, 20 Pav (22′ st Gucher 5,5), lovic, 93 Ajeti, 44 Pryima, 22 Chibsah, 19 Tonev, 12 Longo) All.: Stellone
ARBITRO: Celi di Campobasso
RETI: nel pt 43′ Hamsik; nel st 7′, 17′ e 26′ Higuain
ANGOLI: 15-0 per il Napoli
RECUPERO: 2′ e 0′
ESPULSO: Gori (13′ pt) per aver scagliato il pallone contro un avversario a gioco fermo
AMMONITI: Jorginho per gioco scorretto
SPETTATORI: 55 mila
serie A
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Fonte: Repubblica