Prima il Frosinone, poi il rinnovo: Sarri vede il traguardo
Ne ha viste troppe per illudersi che sia tutto fatto. Per sentirsi già in Champions, ai gironi. Tranquillo. Senza più ansie né patemi. Non si fida Sarri, benché da uomo di banca i conti sappia farli, eccome. E magari da vecchio consulente finanziario, un soldo, sul Napoli secondo, lo investirebbe pure.
Ma il rischio non è più il suo mestiere. Ormai attacca solo in campo. E anche lì, comunque, sta attento agli equilibri. Agli avversari, sempre pericolosi. Sia pure il Frosinone già retrocesso. Come il De Graafschap in Olanda, fatale all’Ajax. O il Levante, per il Cholo.
La storia è una lezione continua. E Sarri lo sa. 44 anni di gavetta vera. Difensore ruvido da giovane, allenatore saggio adesso. 639 panchine, in ogni categoria: dal campionato di Promozione alla Champions comunque prenotata, dai dilettanti dell’Antella al Napoli…che segna l’anima come rughe sulla fronte.
Sogni, inquietudini, paure. Tutto convive in Sarri. La settimana più lunga. Il bello di esserci e giocarsela. Vincere. E solo dopo parlare di quel che resta e solo il buon senso ha rimandato. Bilanci, record e rimpianti, certo. Anche quelli. E poi il mercato, i programmi, come e dove rinforzare la squadra. Il futuro, insomma, il suo. Il contratto, l’ingaggio che vorrebbe ridiscutere e quelle clausole che intende togliere. Sentendosi prigioniero di dubbi ormai fugati. Prima la Champions, peró. Poi l’appuntamento con De Laurentiis il giorno dopo. È così che ha voluto. È così che si fa, secondo Sarri.
Fonte: SkySport