Torino-Napoli è anche Belotti contro Insigne: entrambi sperano nell’Europeo
Il Gallo da un bel po’ di tempo ha alzato la cresta. Mentre il Magnifico è da qualche settimana che fa fatica a trovare se stesso. Torino-Napoli è anche il duello tra i due attaccanti italiani (escludendo l’oriundo Eder) che hanno segnato di più in questo campionato: Belotti e Insigne. Nella serie A dove il pallone nelle reti avversarie è quasi sempre spinto dai piedi di bomber che parlano straniero, i due sono gli italiani più bravi di tutti con dodici gol nella classifica dei cannonieri. Le statistiche dicono che dall’inizio del 2016 Belotti in campionato ha scodellato 5 assist per i compagni di squadra, ha segnato 11 gol ed è l’italiano più prolifico in campionato. Solo Higuain (15 gol) nell’anno in corso ha fatto meglio del ragazzo nato a Calcinate, nel bergamasco, lo stesso paese di Gabbiadini. Un bel posto, non c’è che dire, dove crescere figli maschi.Due tipi così, non dovrebbero avere problemi ad avere un posto sicuro nell’Italia che viaggia verso l’Europeo: ma il ct Conte fa considerazioni di altro tipo e allora se è assai probabile che Belotti e Insigne si ritrovino a Coverciano per il preritiro, non è così sicuro che ci sia posto per entrambi in Francia. Uno gioca sulla sinistra, l’altro al centro dell’attacco, sarebbe piuttosto gustoso vederli muoversi assieme. Belotti ha segnato una rete in meno di Eder e due in più di Pellé. Hanno vissuto stagioni diametralmente opposte: il meglio Lorenzo Insigne lo ha mostrato nei primi cinque mesi di campionato. Poi ha rallentato il suo rendimento e negli ultimi tre mesi ha segnato appena 2 gol (in 14 partite). Nella prima parte della stagione, ha segnato 10 gol in 22 partite. Il percorso inverso del Gallo che dopo un semestre praticamente in bianco (alla fine del girone di andata, un solo gol all’attivo al Bologna) ha preso il Toro per le corna (6 gol nelle ultime 9 gare). Ora tocca a Insigne farlo: l’ultimo gol fuori casa è datato 24 gennaio, a Genova con la Sampdoria. Poi il duro colpo della panchina nella gara con la Roma, che tanta amarezza (sopita) ha lasciato nel ragazzo di Frattamaggiore. Chissà se il suo ex gemello del gol, Ciro Immobile, riuscirà a recuperare e a tornare in campo col Torino domenica sera. In ogni caso, per Insigne la sfida con i granata è una delle più importanti della sua carriera. Al Napoli Belotti ha firmato una doppietta al San Paolo quando era al Palermo (finì 3-3): tutti erano certi che avrebbe raccolto l’eredità di Dybala invece Zamparini ha venduto anche lui. Alla quantità, il Gallo ha aggiunto la qualità, sabato contro l’Udinese. L’ultimo gol è stato una cavalcata da una parte all’altra del campo ha ricordato un paio di leggendari coast-to-coast, tra i primi quello del milanista George Weah nel settembre 1996 contro il Verona. Belotti è un giocatore muscolare, potente, che sa fare movimento o giocare da prima punta, ma che – quando si tratta di ripiegare – sa rendersi utile ai compagni dando una bella mano anche dietro. Peculiarità che, al popolo granata, richiamano alla mente i rientri di Graziani ancor più che di Pulici, per rimanere ai leggendari «Gemelli del gol» che trascinarono il Toro verso lo scudetto.Insigne è da troppo tempo che non è decisivo per il suo Napoli. La cosa lo fa soffrire. Sa che per Torino Sarri ha ancora qualche dubbio tra lui e Mertens. L’italiano è ancora favorito rispetto al belga, ma queste sono decisioni che vengono prese all’ultimo secondo, in base alle sensazioni. Il manager di Insigne, Ottaiano, è perplesso sui dubbi di Conte: «Faccio fatica a credere che Lorenzo non possa giocare in Nazionale». Dalla gara di Udine in poi, Insigne si è come spento. Il Napoli, dalla notte del ko con la Juventus, fuori casa ha poi pareggiato a Firenze e poi vinto a Palermo. Per il resto tre sconfitte, a Udine, Milano e Roma. È il momento di rialzare la cresta. Non c’è che dire…
fonte: ilmattino.it