Napoli, tutti uniti per il secondo posto. Sarri e i giocatori pronti all’impresa con il Torino
Higuain festeggiato dai compagni (agf) NAPOLI – Tutti uniti per il secondo posto. Maurizio Sarri e i suoi giocatori si sono ritrovati questo pomeriggio al centro tecnico di Castel Volturno. Poche chiacchiere e tanti fatti. E’ bastato guardarsi negli occhi per caricarsi in vista della trasferta di domenica sera con il Torino, sfida decisiva per conquistare il secondo posto, l’obiettivo fondamentale per programmare la prossima stagione. La piazza d’onore fa rima con qualificazione diretta ai gironi di Champions, un traguardo che garantisce introiti sicuri ma anche un certo appeal sul mercato. La certezza della partecipazione alla competizione più importante potrebbe rappresentare un argomento valido anche per Gonzalo Higuain che, secondo il Daily Mail, è finito nel mirino del Chelsea di Antonio Conte. Il Pipita ha rinviato ogni discorso sul suo futuro al termine della stagione e al momento è concentrato soltanto sulle prossime due sfide che potrebbero proiettarlo nella storia del calcio italiano: è a sole tre lunghezze dal record di gol nei campionati a 20 squadre di Nordahl (35 reti) e ci proverà già contro il Torino. Il Napoli affronterà una squadra rinfrancata dalla cinquina rifilata all’Udinese e intenzionata a chiudere in bellezza davanti ai propri tifosi. Servirà, dunque, la prestazione perfetta per evitare rischi inutili e respingere l’assalto della Roma. I giallorossi saranno di scena all’Olimpico contro il Chievo, quindi il calendario non è favorevole alla formazione di Sarri che dovrà essere capace di guarire dal mal di trasferta dopo le tre sconfitte consecutive contro Udinese, Inter e Roma.
LA POLEMICA DI GARGANO – Il Mota – che ha vestito la maglia azzurra dal 2007 al 20012 e poi nella scorsa stagione – ha rilasciato un’intervista alla radio messicana ‘Rg’ che ha sorpreso tutti i tifosi azzurri dopo i tanti attestati di stima dello scorso campionato che avevano cancellato le polemiche dopo il suo trasferimento all’Inter. “Napoli è folle e realmente caotica. Per certi versi è unica. Ammiro molto come vive il calcio, ma non la cultura della gente. I napoletani sono insolenti e maleducati, qui (gioca nel Monterrey, ndr) è completamente diverso: la gente ti chiede le cose con cortesia e magari aspetta il momento giusto per avvicinarti soprattutto se sei a pranzo o a cena. A Napoli, invece, mi assalivano sempre gridando ‘Uè Garga’, vieni qua’. Ripeto, la passione per il calcio è incredibile, ma non puoi mai uscire di casa”. Poi un retroscena su Mazzarri con il quale non ha avuto un buon rapporto. “C’era divergenza di opinioni. Sono tornato a Napoli grazie a Benitez perché all’Inter c’era Mazzarri. Avevamo opinioni diverse. Io ho un carattere forte e ho sempre avuto un comportamento giusto. Quello sbagliato, semmai, era quello di questo signore. Non mi è stato neanche riconoscente: una volta Lavezzi voleva picchiarlo e sono intervenuto per difenderlo. Mazzarri aveva un carattere particolare e noi eravamo giovani e ribelli”.
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Fonte: Repubblica