Milan, Brocchi: “Brutta partenza? Tutti i grandi soffrono all’inizio”
Cristian Brocchi (agf) MILANO – “Voglio una squadra che abbia voglia di rivalsa”. Cristian Brocchi chiede tutto al suo Milan: la partenza del tecnico, dopo il successo in casa della Sampdoria, non è stata delle migliori. Un punto tra Carpi e Verona, domani a San Siro tocca al Frosinone: l’allenatore non intende accettare altri passi falsi. “Mi aspetto di vedere un gruppo che non accetta una situazione del genere. In campo chiedo quello che ho visto in allenamento durante la settimana. Se valutassi la determinazione dei singoli, farei fatica a trovare 4-5 giocatori che non mi sono piaciuti. La speranza è che domani si possa vedere in campo tutto quello che ho visto in questi giorni, senza evidenziare i problemi delle ultime partite”.
ANCHE GUARDIOLA HA FATICATO – L’allenatore rossonero si conferma molto sicuro di sé: “Tutti i grandi allenatori hanno difficoltà iniziali. Sacchi, Guardiola, lo stesso Sarri. Per me non è una giustificazione ma sto cercando di dare qualcosa di mio alla squadra. Studio calcio da cinque anni, ho un’idea di gioco fortificata. Preferisco guardare il Barcellona e il Bayern Monaco come modelli. Se vogliamo qualcosa di più vicino, penso a Napoli, Empoli e Sassuolo. Ma in Italia funziona così: se prendiamo i risultati, vediamo che Di Francesco è stato esonerato dal Sassuolo per poi essere richiamato. Non è presunzione, ma voglio trasmettere la mia idea di calcio. Non so se ce la farò, ma è una mia idea”.
I MOTIVI DI UNA CRISI – Interrogato sulle ragioni dello scarso rendimento rossonero, Brocchi non sembra avere molti dubbi. “Questa è una squadra che si disunisce nei momenti difficili. Non lavorano insieme, cercano di risolvere tutto con il valore del singolo. Le difficoltà, così, aumentano: nel calcio si esce dai problemi ragionando da squadra. Abbiamo analizzato la partita di Verona, cercando di mettere a posto alcune cose. L’aspetto mentale è fondamentale in questo momento, ma posso dire che al Bentegodi c’era un buco spaventoso a centrocampo, che esponeva la squadra alle ripartenze dei nostri avversari. E’ una cosa che non deve succedere”. Il migliore, contro l’Hellas, è stato Donnarumma. “Ha dato dimostrazione di grande spirito combattivo – prosegue il tecnico – ed è quello che dovrebbero avere tutti. Non mi sorprende, è fortissimo. Il presidente Berlusconi vuole vedere un Milan diverso, che vince. Nessuno ama il Milan quanto lui, nonostante tutte le grandissime critiche che gli piovono addosso”.
FALLIMENTO SENZA EUROPA – Con il Sassuolo in risalita, ora il Milan rischia addirittura di rimanere fuori dall’Europa. “Sarebbe un fallimento collettivo – ammette Brocchi – e quindi anche mio, che in questo momento sono qui. Noi lavoriamo, fatichiamo con lo staff e vogliamo risultati. La differenza per poter giocare nel Milan è saper sopportare San Siro, anche nei bei momenti. Non possiamo pensare che i tifosi in questo momento siano felici e propositivi. Siamo noi attraverso l’atteggiamento che loro vedano una squadra che ha carattere e sono sicuro che se dovessero vedere questo potrebbero iniziare a dare una mano”. Servirà una vittoria contro il Frosinone per ripartire. “Il risultato, in questo momento, è troppo importante. Con questo non vuol dire che chiederò alla squadra di rimanere arroccata per vincere con un episodio, non è mai stato nell’indole di questo gruppo, nemmeno quando giocava con moduli diversi”.
IL NODO TATTICO – Proprio la questione legata al modulo è di grande attualità: Brocchi non intende fare passi indietro. “Non ho la tentazione di cambiare modulo. Non è un errore di sistema di gioco ma di conoscenza singola, io devo trasmettere i concetti ai giocatori e sono convinto che abbiano le capacità di leggere determinate situazioni. Honda trequartista? Quando giocava esterno, tutti ritenevano fosse adattato. Ora che l’ho rimesso dove si riteneva fosse di ruolo, mi dicono che non capisco nulla di calcio”. Davanti tornerà Balotelli in coppia con Bacca, l’allenatore parla di entrambi: “Mario si è allenato molto bene, mi ha sempre dimostrato grande voglia, deve pensare a domani e non al futuro. Le rabone di Bacca? Carlos mi ha detto che per lui è un gesto naturale. So che con un passaggio dentro avremmo segnato a porta vuota ma ha già segnato 15 gol e non sono pochi, spero possa ricominciare a segnare a breve”.
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Fonte: Repubblica